Introduzione
Il pignoramento mobiliare è uno strumento attraverso il quale il creditore, munito di titolo esecutivo, può aggredire i beni del debitore per soddisfare il proprio credito. Spesso è una fase critica che segue alla notifica di un precetto e che, se non gestita con tempestività, può portare alla perdita di beni essenziali, al blocco di conti correnti o al fermo dei veicoli. Comprendere quali beni possono essere pignorati, quali sono le tutele previste dalla legge e come agire per difendersi è di fondamentale importanza per imprenditori, professionisti e privati che desiderano proteggere il proprio patrimonio e ottenere soluzioni concrete.
In questa guida approfondiremo le norme del Codice di procedura civile (c.p.c.), del DPR 602/1973, delle leggi speciali e della giurisprudenza più recente (Corte di Cassazione e Corte Costituzionale) per spiegare in modo chiaro quali beni mobili possono essere pignorati, quali sono assolutamente o relativamente impignorabili e come difendersi. Verranno analizzate le modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia e dal suo correttivo (D.Lgs. 164/2024), le procedure passo‑passo, le strategie di difesa e gli strumenti alternativi (rottamazioni, piani del consumatore, esdebitazione, accordi di ristrutturazione). L’articolo adotta un tono giuridico‑divulgativo, con linguaggio tecnico ma accessibile anche a chi non è addetto ai lavori, e privilegia un taglio pratico incentrato sulle possibili soluzioni per il debitore.
Presentazione dell’avvocato Giuseppe Angelo Monardo e del suo team
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Contesto normativo e giurisprudenziale
1. Basi legali del pignoramento mobiliare
Il pignoramento mobiliare è regolato dal Titolo II (Dell’espropriazione forzata) del Codice di procedura civile, in particolare dagli articoli 491‑497 c.p.c. (disposizioni generali) e dalle norme speciali sul pignoramento di beni mobili, crediti e somme presso terzi. Di seguito presentiamo le norme principali con i relativi commenti.
1.1 Art. 492 c.p.c. – Forma del pignoramento
L’art. 492 c.p.c. disciplina la forma del pignoramento e impone all’Ufficiale giudiziario di redigere un processo verbale nel quale:
- intima al debitore di non sottrarre i beni indicati e lo avverte che potrà convertire il pignoramento in denaro (art. 495 c.p.c.);
- invita il debitore a dichiarare un domicilio o un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) per ricevere tutte le successive comunicazioni, avvertendolo che in caso contrario le notifiche saranno effettuate presso la cancelleria del tribunale ;
- redige l’elenco dei beni mobili pignorati e ne stima il valore, con descrizioni e fotografie; se il debitore è assente, affigge un avviso sulla porta del luogo del pignoramento ;
- dopo aver ricevuto il titolo esecutivo e il precetto, consegna il verbale al creditore che, entro 15 giorni, deve depositare in tribunale il verbale, l’atto di pignoramento e le copie conformi del titolo e del precetto (art. 518 c.p.c.), pena l’inefficacia del pignoramento .
La Riforma Cartabia (D.Lgs. 149/2022) e il suo correttivo (D.Lgs. 164/2024) hanno ridotto gli adempimenti burocratici: non è più necessario notificare al debitore la nota di iscrizione a ruolo e il termine di 15 giorni per il deposito riguarda ora le copie conformi del titolo, del precetto, dell’atto di pignoramento e della nota di trascrizione . La mancata iscrizione a ruolo entro il termine comporta l’inefficacia del pignoramento; tale difetto non può essere sanato ex post .
1.2 Art. 492‑bis c.p.c. – Ricerca telematica dei beni da pignorare
Per agevolare la ricerca dei beni del debitore, l’art. 492‑bis c.p.c. consente al creditore, munito di titolo esecutivo, di chiedere all’Ufficiale giudiziario di effettuare ricerche telematiche presso banche dati pubbliche (Anagrafe tributaria, INPS, PRA, archivio rapporti finanziari). L’Ufficiale giudiziario redige una relazione e, se individua beni o crediti presso terzi, notifica al debitore e al terzo l’atto di pignoramento . Questa procedura sospende il termine di 90 giorni previsto dall’art. 481 c.p.c. e consente al creditore di procedere più velocemente.
1.3 Art. 514 c.p.c. – Beni assolutamente impignorabili
L’art. 514 c.p.c. stabilisce un elenco di beni che non possono mai essere pignorati, in quanto considerati essenziali per la vita del debitore o della sua famiglia. Sono impignorabili:
| Categoria di beni assolutamente impignorabili | Spiegazione |
|---|---|
| Beni sacri e di culto | Oggetti destinati al culto religioso (idonei a svolgere funzioni sacre). |
| Fedi nuziali, vestiti, biancheria personale, letto | Indumenti e beni indispensabili alla persona e alla famiglia. |
| Tavoli, sedie, frigorifero, fornelli, lavatrice, utensili | Mobili ed elettrodomestici necessari per preparare e consumare i pasti e per la vita domestica . |
| Diritto all’alimentazione | Scorte di viveri, combustibile e legna necessari per un mese . |
| Armi e decorazioni | Armi indispensabili per l’esercizio di un pubblico servizio e decorazioni al valore e manoscritti di famiglia . |
| Animali domestici e di compagnia | Animali da compagnia, nonché animali per pet‑therapy o assistenza a persone con disabilità . |
Questi beni rimangono impignorabili anche nel caso di esecuzione per debiti tributari.
1.4 Art. 515 c.p.c. – Beni relativamente impignorabili
Alcuni beni possono essere pignorati solo nei limiti in cui non pregiudicano la vita o l’attività lavorativa del debitore. L’art. 515 c.p.c. stabilisce che:
- Gli strumenti e gli oggetti destinati all’esercizio della professione o dell’arte (libri, attrezzi, macchinari) sono pignorabili solo se non esistono altri beni e nel limite di un quinto del loro valore ; questa limitazione non vale per le imprese ove il capitale prevale sul lavoro.
- Macchinari agricoli e attrezzi indispensabili per il lavoro nei campi possono essere pignorati solo se non esistono altri beni idonei e il giudice può consentirne l’uso al debitore a determinate condizioni .
1.5 Art. 545 c.p.c. – Pignoramento di stipendi, salari e pensioni
L’art. 545 c.p.c. contiene le regole sul pignoramento dei crediti da lavoro e sulle somme dovute a titolo di pensione o di indennità. I principi fondamentali sono:
- Per crediti diversi da alimenti, stipendi, salari e pensioni sono pignorabili nei limiti di un quinto; la somma delle quote pignorate non può mai superare la metà del netto percepito .
- Le pensioni sono impignorabili per un importo pari a due volte l’assegno sociale (circa 1.000 € nel 2025); l’eventuale eccedenza è pignorabile nei limiti di un quinto . Per i crediti alimentari (ad esempio gli arretrati degli assegni di mantenimento) il giudice può autorizzare una quota maggiore.
- Per le prestazioni assistenziali (es. assegno di invalidità, accompagnamento), la Corte di Cassazione e la giurisprudenza costituzionale riconoscono l’impignorabilità assoluta, in quanto volte a garantire la dignità della persona .
- Quando lo stipendio o la pensione viene accreditata in banca, la somma è protetta fino a tre volte l’assegno sociale; solo l’eccedenza è pignorabile .
1.6 Art. 72‑ter DPR 602/1973 – Pignoramenti esattoriali di stipendi e pensioni
Per i debiti fiscali, l’Agenzia delle Entrate–Riscossione (AdER) può procedere a pignoramenti presso terzi secondo regole speciali. L’art. 72‑ter del DPR 602/1973 stabilisce che il pignoramento del salario avviene con aliquote progressive: un decimo per stipendi fino a 2.500 €, un settimo per stipendi da 2.500 € a 5.000 € e un quinto per stipendi superiori a 5.000 € . L’ultima mensilità accreditata sul conto corrente non può essere pignorata .
Per i pignoramenti esattoriali di altri crediti (conto corrente, depositi), trova applicazione l’art. 72‑bis: l’atto può intimare al terzo (banca, datore di lavoro) di versare direttamente al fisco le somme dovute entro 60 giorni dalla notifica; il pignoramento opera anche sulle somme future e la Cassazione ha chiarito che la banca deve congelare tutti i versamenti ricevuti entro 60 giorni, anche se il conto era in rosso .
1.7 Art. 52 D.L. 69/2013 – Impignorabilità della prima casa
La prima casa non è un bene mobile ma è un tema spesso correlato alla tutela del patrimonio familiare. L’art. 52 del D.L. 69/2013 (convertito in L. 98/2013) ha introdotto l’art. 76, comma 2‑bis, nel DPR 602/1973 vietando ad AdER di procedere all’espropriazione dell’unica abitazione del debitore adibita a residenza e non di lusso. La Cassazione ha ribadito questo principio: la casa in cui il debitore ha la residenza anagrafica e che costituisce l’unico immobile di proprietà non può essere pignorata dall’esattore fiscale . L’espropriazione è consentita solo se il debito supera 120.000 € e se è iscritta ipoteca da almeno sei mesi .
1.8 Art. 497 c.p.c. – Cessazione dell’efficacia del pignoramento
Il pignoramento perde efficacia se, entro 45 giorni dall’esecuzione (o dalla notificazione per il pignoramento presso terzi), il creditore non chiede la vendita o l’assegnazione dei beni . Questo termine è perentorio; se decorre inutilmente, il pignoramento si estingue di diritto e può essere eccepito con reclamo al giudice dell’esecuzione secondo l’art. 630 c.p.c. .
La giurisprudenza ritiene che l’inefficacia non possa essere sanata e che la questione debba essere sollevata con reclamo e non mediante opposizione agli atti esecutivi . Dopo la Riforma Cartabia, lo stesso termine si applica anche al deposito della nota di trascrizione ipotecaria.
1.9 Giurisprudenza recentissima
Negli ultimi anni la Corte di Cassazione ha fornito numerose pronunce sull’esecuzione mobiliare e sull’inefficacia del pignoramento per mancata osservanza dei termini:
- Cassazione civile, Sez. III, n. 28513/2025 – Ha stabilito che il creditore deve depositare in tribunale, entro 15 giorni dalla consegna dell’atto di pignoramento, copie conformi del titolo esecutivo, del precetto, del pignoramento e della nota di trascrizione. Il deposito tardivo o con copie non conformi rende il pignoramento inefficace e il processo esecutivo si estingue . La decisione ha richiamato le modifiche apportate agli artt. 543 e 557 c.p.c. dalla Riforma Cartabia .
- Cassazione civile, n. 3494/2025 – La Corte ha ribadito che il mancato deposito della nota di iscrizione a ruolo entro 15 giorni rende il pignoramento inefficace e che l’unico rimedio è il reclamo ex art. 630 c.p.c., non l’opposizione ex art. 617 c.p.c. .
- Cassazione civile, ord. 32759/2024 – Ha dichiarato nullo l’esproprio della prima casa in presenza delle condizioni previste dall’art. 76 DPR 602/1973, sottolineando che l’AdER non può procedere al pignoramento dell’unica abitazione del contribuente .
- Cassazione civile, n. 28520/2025 – Ha chiarito che, in un pignoramento esattoriale ex art. 72‑bis, la banca deve bloccare non solo il saldo esistente, ma tutti i crediti che giungono sul conto nei 60 giorni successivi alla notifica. Il periodo di 60 giorni non è un “termine di attesa”, ma una finestra temporale in cui ogni entrata viene girata al fisco .
Infine, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 52/2024, ha dichiarato illegittimo l’art. 214, comma 8, del Codice della strada nella parte in cui prevedeva la revoca automatica della patente per chi circolava con veicolo sottoposto a fermo amministrativo. La Corte ha ritenuto tale sanzione sproporzionata rispetto alla finalità risarcitoria e ha eliminato l’automatismo, lasciando al giudice la valutazione caso per caso .
2. Ulteriori norme rilevanti
Oltre alle disposizioni già citate, esistono altre norme che incidono sul pignoramento mobiliare:
- Art. 86 DPR 602/1973 (Fermo amministrativo dei veicoli): AdER può iscrivere un fermo sui veicoli del debitore. Il fermo non è un pignoramento ma un vincolo che impedisce la circolazione; alcuni veicoli, come quelli strumentali all’attività lavorativa (furgoni, taxi, autocarri) e quelli destinati al trasporto di persone con disabilità, sono esentati dal fermo .
- Art. 19 DPR 602/1973: consente al contribuente di chiedere la rateizzazione dei debiti fino a 120 rate mensili. Finché il piano di rateizzazione è regolarmente pagato, AdER non può procedere ad alcuna azione esecutiva, nemmeno pignoramenti .
- Legge 3/2012 (procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento): permette ai debitori non soggetti a fallimento di proporre piani del consumatore o accordi di ristrutturazione dei debiti; l’omologazione del piano sospende le esecuzioni individuali.
- Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019, riformato dal D.Lgs. 83/2022 e dal D.L. 118/2021): introduce l’istituto della composizione negoziata della crisi e procedure di insolvenza semplificate per le microimprese.
- Inps Circolare n. 130/2025: interpreta l’art. 545 c.p.c. in materia di pignoramento delle prestazioni assistenziali. La circolare distingue tra prestazioni assistenziali impignorabili (maternità, malattia, sussidi funerari) e prestazioni sostitutive del reddito di lavoro (NASpI, CIG, indennità di disoccupazione), pignorabili nei limiti di un quinto, salvo deroghe per i crediti alimentari . L’anticipazione NASpI è considerata incentivo e può essere integralmente pignorata . Quando più creditori concorrono, la trattenuta complessiva non può superare la metà del trattamento .
Procedura passo‑passo del pignoramento mobiliare
1. Titolo esecutivo, precetto e ricerca beni
Il pignoramento mobiliare presuppone l’esistenza di un titolo esecutivo (sentenza, decreto ingiuntivo, cartella di pagamento, assegno o cambiale) e la notifica di un atto di precetto che intima al debitore di adempiere entro 10 giorni (art. 480 c.p.c.). Decorso tale termine senza pagamento, il creditore può avviare l’esecuzione.
Prima di procedere, il creditore deve individuare i beni da pignorare. Può farlo con indagini stragiudiziali o chiedendo all’Ufficiale giudiziario la ricerca telematica prevista dall’art. 492‑bis c.p.c., che permette di consultare banche dati fiscali, catastali, PRA e INPS . La ricerca sospende i termini di 90 giorni per iniziare l’esecuzione (art. 481 c.p.c.).
2. Il pignoramento mobiliare presso il debitore
Se il creditore sceglie di procedere contro i beni mobili presenti nella disponibilità del debitore, l’Ufficiale giudiziario si reca presso la residenza, il domicilio o la sede dell’impresa e compie le seguenti operazioni:
- Redige il verbale di pignoramento: elenca i beni individuati, ne attribuisce un valore indicativo e invita il debitore a non sottrarli; gli consegna l’avviso di poter convertire il pignoramento in denaro (art. 495 c.p.c.) .
- Nomina custode il debitore: salvo richiesta del creditore di spostare i beni in un luogo di custodia, normalmente il debitore conserva i beni presso la sua abitazione e ne risponde penalmente in caso di sottrazione.
- Invita il debitore a indicare altri beni o crediti: l’atto di pignoramento contiene un invito a segnalare entro 10 giorni ulteriori beni o crediti utilmente pignorabili. La mancata indicazione può comportare responsabilità ex art. 388 c.p.
- Deposito del verbale e del titolo: entro 15 giorni dalla consegna al creditore, l’avvocato deve depositare in tribunale copia conforme del titolo esecutivo, del precetto, dell’atto di pignoramento e della nota di trascrizione (per gli immobili) . Il mancato deposito nel termine comporta l’inefficacia del pignoramento .
3. Pignoramento presso terzi
Quando il debitore vanta crediti o somme depositate presso terzi (banche, datori di lavoro, clienti), il creditore può scegliere la via del pignoramento presso terzi (art. 543 c.p.c.). La procedura è la seguente:
- Notifica al terzo e al debitore: l’atto di pignoramento deve contenere l’ingiunzione al terzo di non pagare al debitore e di non consegnargli beni, l’invito a dichiarare il proprio debito o i beni detenuti e l’indicazione della prossima udienza davanti al giudice dell’esecuzione. Con il correttivo Cartabia, non è più richiesta la notifica al debitore della nota di iscrizione a ruolo; l’inefficacia riguarda solo i terzi non notificati .
- Dichiarazione del terzo: il terzo deve comunicare per iscritto (di solito via PEC) l’esistenza e l’ammontare dei crediti o dei beni detenuti. La mancata dichiarazione o le dichiarazioni false possono comportare la condanna al pagamento di quanto dovuto.
- Udienza di pignoramento presso terzi: il giudice accerta il credito e dispone l’assegnazione o la vendita. Per i pignoramenti esattoriali, la procedura dell’art. 72‑bis consente di intimare direttamente al terzo di versare al fisco le somme dovute entro 60 giorni .
- Deposito del fascicolo: anche per i pignoramenti presso terzi il creditore deve depositare entro 15 giorni copia conforme del titolo, del precetto e dell’atto di pignoramento; la mancata trascrizione determina l’inefficacia del pignoramento .
4. Pignoramento mobiliare esattoriale (AdER)
Quando il creditore è l’amministrazione finanziaria (AdER), il pignoramento può avvenire secondo modalità semplificate:
- Notifica della cartella e intimazione: la cartella di pagamento costituisce titolo esecutivo. Decorso il termine senza pagamento o rateizzazione, AdER può procedere al pignoramento.
- Applicazione delle aliquote art. 72‑ter: per gli stipendi/pensioni, AdER trattiene 1/10, 1/7 o 1/5 dello stipendio a seconda dell’importo ; se la somma è accreditata in banca, la prima mensilità non si tocca.
- Pignoramento del conto corrente (art. 72‑bis): l’atto può prevedere che la banca versi al fisco il saldo entro 60 giorni e blocchi tutte le somme accreditate nello stesso arco temporale . Il contribuente si ritrova quindi senza disponibilità fino allo scadere del periodo.
- Fermo amministrativo dei veicoli: in presenza di debiti tributari, AdER può iscrivere un fermo sui veicoli a motore intestati al debitore. Il fermo non immobilizza i veicoli strumentali (es. furgoni, taxi, mezzi per disabili) , ma impedisce la circolazione degli altri mezzi finché non si paga il debito o non si ottiene la sospensione.
5. Vendita e assegnazione dei beni
Compiuto il pignoramento, il creditore deve chiedere la vendita dei beni (o l’assegnazione) entro 45 giorni, pena l’inefficacia del pignoramento . Le modalità variano:
- Vendita mobiliare all’incanto: avviene mediante commissionari o presso il tribunale; i beni sono aggiudicati al miglior offerente. Il ricavato, al netto delle spese, è assegnato al creditore.
- Assegnazione: il giudice può assegnare direttamente al creditore i beni pignorati se il loro valore non supera il credito; l’assegnazione estingue proporzionalmente il debito.
- Conversione: il debitore può chiedere di sostituire i beni con una somma di denaro pari al prezzo base più una percentuale fissata (prima della riforma si versava l’intero importo più un sesto, ora la percentuale è ridotta a un sesto ). Per i debiti fiscali esiste l’istituto della “rottamazione” e della definizione agevolata.
Difese e strategie legali del debitore
1. Opposizioni all’esecuzione e agli atti esecutivi
Il debitore può difendersi contro un pignoramento illegittimo attraverso diversi strumenti:
- Opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.): contestazione del diritto del creditore di procedere all’esecuzione. Si propone entro 30 giorni dall’inizio dell’esecuzione. È utilizzabile quando il titolo esecutivo non esiste, è nullo o si è estinto (es. pagamento già avvenuto).
- Opposizione agli atti esecutivi (art. 617 c.p.c.): contesta la regolarità formale degli atti (vizi di notifica, mancata indicazione dei beni impignorabili, violazione di termini). Deve essere proposta entro 20 giorni dalla conoscenza dell’atto.
- Opposizione di terzo (art. 619 c.p.c.): per chi rivendica la proprietà o il possesso dei beni pignorati. Ad esempio, il coniuge comproprietario può opporsi dimostrando che il bene appartiene in comunione e non può essere aggredito totalmente.
- Reclamo al giudice dell’esecuzione (art. 630 c.p.c.): strumento indispensabile per far valere l’inefficacia del pignoramento per decorso del termine di 45 giorni o per mancato deposito delle copie conformi entro 15 giorni . Il reclamo va proposto entro 20 giorni dalla scadenza del termine.
2. Ricorso per sospensione e sospensione ex lege
Il debitore può chiedere al giudice dell’esecuzione la sospensione del pignoramento in presenza di gravi motivi (art. 624 c.p.c.), ad esempio se ha avviato un procedimento di composizione della crisi o se la procedura esecutiva è palesemente illegittima. Nei pignoramenti fiscali, la sospensione può essere concessa dall’agente della riscossione in caso di rateizzazione o di adesione alla rottamazione.
La normativa prevede inoltre delle sospensioni automatiche:
- Rottamazione‑quater: il legislatore ha prorogato al 20 marzo 2024 il termine per pagare le prime tre rate della rottamazione‑quater; durante tale periodo, tutti i pignoramenti AdER sono sospesi . I contribuenti devono essere in regola con i pagamenti successivi, altrimenti il beneficio decade.
- Riammissione 2025: il D.L. 202/2024 ha consentito la riammissione alla rottamazione‑quater per chi non ha pagato entro il 31 dicembre 2024; occorre presentare domanda entro il 30 aprile 2025 e pagare in unica soluzione o in dieci rate entro il 2027 .
3. Conversione del pignoramento (art. 495 c.p.c.)
Il debitore può proporre domanda di conversione del pignoramento, ossia sostituire i beni pignorati con una somma di denaro. Deve versare un importo pari al valore di stima dei beni maggiorato di una somma fissata dal giudice (oggi pari a un sesto ). La conversione è possibile anche nei pignoramenti presso terzi, depositando in un libretto vincolato le somme corrispondenti.
4. Accertamento dell’impignorabilità
Se l’atto di pignoramento comprende beni assolutamente o relativamente impignorabili, il debitore può chiedere l’accertamento dell’impignorabilità. Ad esempio, se l’Ufficiale giudiziario pignora la lavatrice o il frigorifero, il giudice può dichiarare nullo il pignoramento per violazione dell’art. 514 c.p.c. Se la banca pignora un saldo inferiore a tre volte l’assegno sociale, il giudice ordinerà la restituzione .
5. Strumento del sovraindebitamento e composizione negoziata
La Legge 3/2012 consente alle persone fisiche e alle imprese sotto soglia (professionisti, artigiani, agricoltori) di accedere a procedure di composizione della crisi. Con l’assistenza di un Gestore (OCC), il debitore può:
- Presentare un piano del consumatore per ristrutturare i debiti con riduzione delle somme dovute e pagamento in base al reddito.
- Concludere un accordo di ristrutturazione con i creditori, che diventa vincolante dopo l’omologazione del tribunale.
- Ricorrere alla liquidazione del patrimonio per liberarsi dai debiti non più sostenibili.
L’Esdebitazione al termine della procedura consente di ottenere la cancellazione dei debiti residui per la parte non pagata, a condizione che il debitore abbia agito con correttezza e collaborazione.
Il Codice della crisi d’impresa prevede l’istituto della composizione negoziata, un percorso volontario attivato con l’aiuto di un esperto negoziatore (professionista iscritto all’apposito elenco); il fine è ristrutturare i debiti e salvare l’attività d’impresa. L’Avv. Monardo, quale Esperto Negoziatore, può assistere l’imprenditore nella gestione di trattative con creditori e banche, ottenendo sospensioni delle azioni esecutive.
6. Rateizzazione e definizione agevolata
Il DPR 602/1973 consente di rateizzare i debiti fiscali (art. 19) fino a 120 rate mensili; durante la rateizzazione, AdER non può procedere ad azioni esecutive . In caso di decadenza, le somme diventano immediatamente esigibili.
Le definizioni agevolate (cosiddette “rottamazioni”) permettono di pagare solo l’imposta, senza sanzioni e interessi di mora. La rottamazione‑quater e la rottamazione straordinaria 2025 consentono di estinguere i debiti con pagamento in più rate, con sospensione dei pignoramenti fino alle scadenze . Occorre presentare la domanda nei termini previsti e rispettare le rate per evitare decadenza.
Errori comuni e consigli pratici
Molti debitori commettono errori che possono compromettere le possibilità di difesa. Di seguito alcuni consigli:
- Ignorare le notifiche: è fondamentale ritirare gli atti e rispettare i termini per proporre opposizione. Trascorsi i termini, la difesa diventa molto più complessa.
- Non verificare la correttezza degli atti: spesso i pignoramenti contengono vizi formali (mancata indicazione dell’importo, irregolarità di notifica, beni impignorabili). Un esame accurato può portare all’annullamento dell’esecuzione.
- Sottovalutare l’inefficacia per decorso dei termini: se il creditore non deposita le copie conformi entro 15 giorni o non chiede la vendita entro 45 giorni, il pignoramento è inefficace . È necessario sollevare tempestivamente tale eccezione con reclamo.
- Non utilizzare la rateizzazione: la richiesta di rateizzare il debito o la presentazione di un piano del consumatore può sospendere le azioni esecutive. Molti debitori ignorano questa possibilità e subiscono pignoramenti che avrebbero potuto evitare.
- Lasciare scadere le rottamazioni: le campagne di definizione agevolata consentono di ridurre notevolmente il carico fiscale. Occorre monitorare le scadenze e rispettare i pagamenti per non perdere i benefici .
Tabelle riepilogative
Tabella 1 – Beni impignorabili e limiti
| Categoria | Descrizione | Impignorabilità |
|---|---|---|
| Beni essenziali (art. 514 c.p.c.) | Fedi nuziali, vestiti, mobili e elettrodomestici indispensabili, alimenti e combustibile per un mese, manoscritti di famiglia, decorazioni e animali domestici | Assolutamente impignorabili |
| Strumenti professionali (art. 515 c.p.c.) | Attrezzi, libri, macchinari per l’attività lavorativa | Pignorabili solo se non esistono altri beni e fino a un quinto del valore |
| Stipendi e pensioni (art. 545 c.p.c.) | Retribuzioni da lavoro dipendente, pensioni, indennità di fine rapporto | Pignorabili fino a 1/5, con protezione minima pari a 2 volte l’assegno sociale |
| Prestazioni assistenziali | Assegno di invalidità, accompagnamento, indennità di maternità, malattia, disoccupazione | Impignorabili salvo le prestazioni sostitutive del salario (NASpI, CIG) pignorabili entro 1/5 |
| Conto corrente | Depositi bancari intestati al debitore | Pignorabile solo la parte eccedente 3 volte l’assegno sociale ; per i pignoramenti fiscali, la banca deve trattenere tutte le somme accreditate nei 60 giorni successivi |
| Prima casa | Unico immobile adibito a residenza e non di lusso | Impignorabile per debiti fiscali; espropriabile solo se il debito supera 120.000 € e dopo iscrizione ipotecaria da 6 mesi |
Tabella 2 – Termini essenziali della procedura esecutiva
| Fase | Termine | Riferimento normativo |
|---|---|---|
| Notifica del precetto | Il debitore ha 10 giorni per pagare spontaneamente | Art. 480 c.p.c. |
| Deposito delle copie conformi | 15 giorni dal pignoramento per depositare verbale, titolo, precetto e nota di trascrizione | Art. 557 c.p.c. come modificato dal D.Lgs. 164/2024 |
| Conversione del pignoramento | Domanda da proporre prima della vendita; versamento iniziale pari a 1/6 del valore | Art. 495 c.p.c. |
| Richiesta di vendita o assegnazione | 45 giorni dal pignoramento; decorso il termine, l’esecuzione si estingue | Art. 497 c.p.c. |
| Dichiarazione del terzo | Da presentare entro il termine fissato nell’atto (solitamente 10 giorni) | Art. 543 c.p.c. |
| Pagamento nel pignoramento esattoriale | Il terzo deve versare al fisco le somme dovute entro 60 giorni | Art. 72‑bis DPR 602/1973 |
Tabella 3 – Aliquote di pignoramento dello stipendio (debiti fiscali)
| Importo netto mensile | Quota pignorabile (AdER) | Riferimento |
|---|---|---|
| Fino a 2.500 € | 1/10 (10 %) | Art. 72‑ter DPR 602/1973 |
| Da 2.500 € a 5.000 € | 1/7 (circa 14,28 %) | Art. 72‑ter DPR 602/1973 |
| Oltre 5.000 € | 1/5 (20 %) | Art. 72‑ter DPR 602/1973, con richiamo all’art. 545 c.p.c. |
Domande e risposte (FAQ)
1. Cosa posso fare se ricevo un atto di pignoramento mobiliare?
Raccogli tutti i documenti (titolo esecutivo, precetto, verbale di pignoramento) e rivolgiti immediatamente a un avvocato. Occorre verificare la regolarità della notifica, la presenza del titolo esecutivo e l’indicazione dei beni. Entro 15 giorni il creditore deve depositare le copie conformi in tribunale ; decorso tale termine senza deposito, il pignoramento è inefficace e può essere contestato con reclamo .
2. L’ufficiale giudiziario può pignorare qualsiasi bene che trova in casa?
No. L’art. 514 c.p.c. stabilisce che alcuni beni (fedi nuziali, abiti, elettrodomestici essenziali, scorte di cibo, animali domestici) sono assolutamente impignorabili . Altri beni professionali sono pignorabili solo entro un quinto del loro valore . Se il verbale comprende beni impignorabili, puoi chiedere al giudice di escluderli.
3. Cosa succede se il creditore non richiede la vendita entro 45 giorni?
Il pignoramento perde efficacia e l’esecuzione si estingue . È necessario presentare un reclamo al giudice dell’esecuzione entro 20 giorni dalla scadenza del termine .
4. Il pignoramento presso terzi vale anche sui conti correnti cointestati?
Il pignoramento colpisce solo la quota parte del debitore; se un conto è cointestato tra coniugi in regime di comunione, il creditore può agire sulla metà della giacenza attribuibile al debitore. È consigliabile dimostrare al giudice la provenienza delle somme depositate.
5. Che fine fanno i versamenti futuri in un conto pignorato dall’AdER?
Nel pignoramento esattoriale ex art. 72‑bis, la banca deve bloccare non solo il saldo esistente ma tutti i versamenti effettuati nei 60 giorni successivi e trasferirli all’erario . Dopo tale periodo, il conto torna libero (salvo nuovo pignoramento).
6. Posso oppormi al pignoramento dello stipendio?
Sì, se la quota trattenuta supera i limiti di legge (un quinto o le percentuali art. 72‑ter) o se il pignoramento avviene senza titolo esecutivo valido. Occorre presentare opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. entro 20 giorni.
7. Le pensioni di invalidità e accompagnamento sono pignorabili?
No. La giurisprudenza riconosce la impignorabilità assoluta delle prestazioni assistenziali, in quanto destinate a garantire il minimo vitale . Solo le pensioni previdenziali sono pignorabili nei limiti di un quinto e con tutela di due volte l’assegno sociale .
8. Cosa succede se l’AdER mi blocca il veicolo con un fermo amministrativo?
Il fermo impedisce la circolazione e può essere iscritto per debiti superiori a 800 €. I veicoli strumentali all’attività lavorativa e quelli destinati a persone con disabilità non possono essere fermati . Per rimuovere il fermo occorre pagare o rateizzare il debito, oppure far valere errori di notifica o l’esenzione.
9. È legittima la revoca automatica della patente se circolo con un veicolo in fermo?
No. La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la revoca automatica della patente prevista dall’art. 214, comma 8, Codice della strada; ora la revoca è rimessa alla valutazione del giudice .
10. Cosa succede se ho un solo immobile che è la mia abitazione principale?
Per i debiti fiscali, AdER non può procedere al pignoramento dell’unica abitazione del debitore non di lusso . L’espropriazione è possibile solo per debiti superiori a 120.000 € e dopo l’iscrizione di ipoteca per almeno sei mesi . Per i debiti tra privati, la casa può essere pignorata; tuttavia, il debitore può chiedere la sostituzione con altre garanzie o ricorrere a un piano del consumatore.
11. Qual è la differenza tra pignoramento mobiliare e pignoramento immobiliare?
Il pignoramento mobiliare riguarda beni mobili presenti nella sfera del debitore o presso terzi (denaro, crediti), con procedure più snelle. Il pignoramento immobiliare attacca beni immobili, richiede la trascrizione nei registri immobiliari e comporta costi e tempi più lunghi. Nel pignoramento immobiliare, la casa può essere venduta all’asta se non rientra nelle tutele (prima casa fiscale) e se il debito giustifica la procedura.
12. Che cos’è la conversione del pignoramento?
È un’istanza con la quale il debitore chiede di sostituire i beni pignorati con una somma di denaro. Per ottenerla, deve depositare almeno un sesto del valore dei beni e versare il saldo ratealmente .
13. Posso beneficiare di una procedura di sovraindebitamento per bloccare il pignoramento?
Sì. Con l’assistenza di un Gestore della crisi (OCC), puoi presentare un piano del consumatore o un accordo di ristrutturazione; l’ammissione alla procedura sospende le esecuzioni e consente di rinegoziare i debiti. L’Avv. Monardo è gestore e può aiutarti a elaborare una proposta efficace.
14. Quali sono i vantaggi della rottamazione e della definizione agevolata?
La rottamazione consente di pagare solo l’imposta dovuta, senza sanzioni e interessi di mora, con rate dilazionate. Durante la rottamazione, AdER sospende i pignoramenti e i fermi . In caso di decadenza, però, si perdono i benefici e il fisco può riprendere le azioni esecutive.
15. Cosa accade se il pignoramento è stato notificato a un indirizzo errato?
La notifica irregolare degli atti esecutivi può essere fatta valere con opposizione agli atti esecutivi (art. 617 c.p.c.). Se la notifica non ha raggiunto il debitore, l’atto è nullo e il pignoramento deve essere rifatto. Per questo è importante indicare un domicilio o una PEC corretti al momento del pignoramento .
16. È possibile evitare la vendita dei beni con una trattativa extragiudiziale?
In molti casi sì. Un avvocato può negoziare con il creditore un piano di rientro o una ristrutturazione del debito. Ciò comporta la sospensione o il ritiro del pignoramento e la definizione di pagamenti rateizzati. Nei debiti fiscali, la rateizzazione ex art. 19 DPR 602/1973 offre lo stesso effetto .
17. Le somme pignorate dal fisco possono essere rimborsate se il debito era prescritto?
Sì. Se il debito era prescritto o se la cartella è stata annullata (ad esempio, dopo un ricorso vinto in Commissione tributaria), puoi richiedere la restituzione delle somme. Occorre presentare istanza di rimborso e, se necessario, agire in giudizio per indebito arricchimento.
18. Il pignoramento presso terzi può riguardare il TFR?
Il trattamento di fine rapporto (TFR) è pignorabile come le pensioni: la quota impignorabile è pari a due volte l’assegno sociale; l’eccedenza è pignorabile fino a un quinto . Nel pignoramento fiscale si applicano le aliquote art. 72‑ter.
19. Quando il creditore può intervenire in un pignoramento già in corso?
Altri creditori muniti di titolo esecutivo possono intervenire nell’esecuzione depositando la copia del titolo e chiedendo l’assegnazione del ricavato. L’intervento va fatto prima della distribuzione del ricavato e consente di concorrere alla ripartizione.
20. Che differenza c’è tra fermo amministrativo e pignoramento del veicolo?
Il fermo amministrativo (art. 86 DPR 602/1973) è un provvedimento cautelare che blocca la circolazione del veicolo finché non si paga il debito; non comporta la vendita del bene. Il pignoramento del veicolo invece può condurre alla vendita all’asta e al trasferimento della proprietà a terzi. La scelta dello strumento dipende dall’ente creditore (AdER usa il fermo, i privati il pignoramento).
Simulazioni pratiche e numeriche
Esempio 1 – Pignoramento mobiliare di beni domestici
Mario, artigiano con debiti bancari per 30.000 €, riceve un precetto dal suo creditore. Non avendo pagato entro i 10 giorni, l’Ufficiale giudiziario si reca a casa sua e redige il verbale di pignoramento. Nel verbale sono indicati un computer, una lavatrice, una camera da letto e un furgone per il lavoro.
Il suo avvocato osserva che:
- Il computer e il furgone sono strumenti indispensabili per l’attività di artigiano; possono essere pignorati solo fino a un quinto del valore .
- La lavatrice e il letto sono beni assolutamente impignorabili . La loro inclusione nel verbale può essere contestata con opposizione agli atti.
- Il creditore non ha depositato le copie conformi del titolo entro 15 giorni; il pignoramento è inefficace e può essere estinto con reclamo .
Risultato: il giudice dell’esecuzione accoglie il reclamo, dichiara l’inefficacia del pignoramento e ordina la restituzione dei beni impignorabili. Mario e il suo avvocato possono poi negoziare un piano di rientro con il creditore.
Esempio 2 – Pignoramento dello stipendio per debiti fiscali
Lucia percepisce uno stipendio netto di 2.800 € e ha un debito con AdER di 15.000 €. AdER notifica al datore di lavoro un pignoramento ex art. 72‑ter. La quota pignorabile è 1/7 (14,28 %) perché lo stipendio supera 2.500 € ma non 5.000 € . Pertanto, il datore trattiene circa 400 € al mese e li versa ad AdER. Lucia può chiedere la rateizzazione del debito (120 rate) o aderire alla rottamazione per ridurre l’importo. Se impugna la cartella e ottiene l’annullamento, potrà chiedere la restituzione delle somme già trattenute.
Esempio 3 – Pignoramento del conto corrente e nuovi versamenti
Giovanni ha un conto corrente con un saldo di 100 € ma riceve periodicamente compensi per prestazioni professionali. AdER notifica alla banca un pignoramento ex art. 72‑bis. La banca blocca i 100 € presenti e, nei 60 giorni successivi, trattiene anche tutti i compensi che Giovanni riceve sul conto . Giovanni rimane senza liquidità. Per evitare la paralisi dell’attività, Giovanni decide di aprire un nuovo conto in altra banca intestato alla società dove riceve i pagamenti (ammesso che la società non coincida con la sua persona fisica), di rateizzare il debito e di chiedere al giudice la sospensione del pignoramento per consentire il sostentamento della famiglia.
Esempio 4 – Opposizione per mancato rispetto dei termini
Paola subisce un pignoramento per un debito con un privato. L’Ufficiale giudiziario effettua il pignoramento il 1º ottobre e consegna il verbale al creditore il giorno stesso. L’avvocato del creditore deposita il fascicolo il 20 ottobre, quindi oltre i 15 giorni previsti. L’Avv. Monardo propone reclamo ex art. 630 c.p.c. chiedendo l’inefficacia del pignoramento. Il giudice accoglie il reclamo, estingue l’esecuzione e condanna il creditore alle spese .
Esempio 5 – Prima casa e ipoteca
Stefano possiede una sola abitazione a Catanzaro, dove vive con la famiglia, e riceve una cartella di pagamento per 200.000 €. AdER iscrive ipoteca sull’immobile e avvia la procedura esecutiva. L’avvocato eccepisce che l’immobile è unica abitazione non di lusso e che il pignoramento è vietato dal DPR 602/1973. La Cassazione conferma che la prima casa non può essere pignorata per debiti fiscali , a meno che il debito non superi 120.000 € e non sia stata iscritta ipoteca da almeno 6 mesi . Nel caso di Stefano, l’ipoteca è stata iscritta da meno di 6 mesi; il pignoramento deve essere cancellato.
Conclusioni
Il pignoramento mobiliare costituisce uno strumento potente nelle mani del creditore, ma la legge italiana prevede numerose tutele a favore del debitore. La distinzione tra beni assolutamente impignorabili, relativamente impignorabili e beni pignorabili con limiti rende indispensabile una conoscenza approfondita delle norme. Le recenti riforme (Riforma Cartabia e correttivo D.Lgs. 164/2024) hanno semplificato alcune procedure, ma al tempo stesso hanno reso più stringenti i termini (15 giorni per il deposito delle copie conformi e 45 giorni per la vendita) . La giurisprudenza conferma l’intransigenza nel dichiarare inefficace il pignoramento in caso di violazione di tali termini .
Per difendersi efficacemente è fondamentale:
- Analizzare gli atti: verificare la validità del titolo esecutivo, i termini di notifica e l’indicazione dei beni impignorabili.
- Reagire tempestivamente: proporre opposizioni e reclami nei termini previsti, chiedere la sospensione, la rateizzazione o la conversione.
- Valutare soluzioni alternative: ricorrere a piani del consumatore, accordi di ristrutturazione, rottamazioni e composizione negoziata per uscire dalla spirale del debito.
L’Avv. Giuseppe Angelo Monardo e il suo team multidisciplinare, grazie alla competenza in materia di esecuzioni, diritto bancario e tributario, nonché all’esperienza come gestore della crisi da sovraindebitamento e esperto negoziatore della crisi d’impresa, possono assisterti in ogni fase: dall’impugnazione degli atti illegittimi alle trattative con i creditori, dalla predisposizione di un piano di rientro alla difesa in giudizio per ottenere la sospensione o l’annullamento del pignoramento.
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