Quanto possono pignorare su uno stipendio di 1.500 €?

Introduzione: perché questa guida è essenziale

Ricevere un atto di pignoramento sullo stipendio provoca smarrimento e timore. Molti lavoratori immaginano che il Fisco o un creditore possa svuotare lo stipendio, lasciando senza reddito il dipendente e la sua famiglia. In realtà la normativa italiana tutela il cosiddetto minimo vitale, consentendo la sottrazione forzosa solo entro precise percentuali e seguendo una procedura formalmente complessa. Capire quanto possono pignorare su uno stipendio di 1.500 € e come difendersi è fondamentale per evitare errori e far valere i propri diritti.

Perché il tema è urgente

  • Rischi concreti: un prelievo eccessivo può impedire di pagare affitto, bollette o rate di finanziamenti.
  • Errori da evitare: ignorare le notifiche, non verificare il titolo esecutivo o non opporsi nei termini può rendere definitivo il pignoramento.
  • Opportunità da cogliere: la legge prevede sospensioni, opposizioni, rateizzazioni, rottamazioni dei debiti e strumenti di sovraindebitamento.

Le soluzioni legali trattate

In questa guida spiegheremo:

  • I limiti di legge alla pignorabilità di stipendi, pensioni e conti correnti.
  • La procedura passo‑passo del pignoramento presso il datore di lavoro o la banca.
  • Le difese giudiziarie: opposizione all’esecuzione, opposizione agli atti esecutivi, opposizione di terzo.
  • Le soluzioni stragiudiziali: rateizzazione, rottamazione, piani del consumatore e accordi di ristrutturazione.
  • Gli errori più comuni e i consigli pratici per proteggere il reddito.

Chi è l’avv. Giuseppe Angelo Monardo e come può aiutarti

L’avv. Giuseppe Angelo Monardo è un cassazionista con anni di esperienza in diritto bancario e tributario. Coordina uno staff multidisciplinare composto da avvocati civilisti, tributaristi, penalisti e commercialisti. È:

  • Gestore della crisi da sovraindebitamento ex L. 3/2012, iscritto negli elenchi del Ministero della Giustizia.
  • Professionista fiduciario di un OCC (Organismo di composizione della crisi).
  • Esperto negoziatore della crisi d’impresa ai sensi del D.L. 118/2021.

Grazie a questa rete di competenze, l’avv. Monardo può:

  • Analizzare la legittimità dell’atto di pignoramento, verificare prescrizione e decadenza.
  • Proporre ricorsi in opposizione all’esecuzione o agli atti esecutivi per bloccare l’azione in corso.
  • Richiedere la sospensione dei pignoramenti, ottenere sgravi e annullamento delle cartelle.
  • Gestire trattative con l’Agenzia delle Entrate‑Riscossione (AdER) per dilazioni, rottamazioni o definizioni agevolate.
  • Predisporre piani del consumatore, accordi di ristrutturazione e procedure di esdebitazione nell’ambito della crisi da sovraindebitamento.

📩 Contatta subito l’avv. Giuseppe Angelo Monardo per una valutazione legale personalizzata e immediata.

1. Contesto normativo e giurisprudenziale

1.1 Norme di riferimento

La materia del pignoramento dello stipendio è disciplinata da più fonti legislative:

FonteContenuto essenzialeCitazione
Codice di procedura civile, art. 545Limita la pignorabilità di stipendi, salari e altre indennità di lavoro. Stabilisce che la quota massima pignorabile per tributi e per ogni altro credito è un quinto (20 %) del netto mensile e che il cumulo di pignoramenti non può superare la metà dello stipendio . Introduce anche il minimo vitale per le pensioni e la tutela delle somme accreditate sul conto .Art. 545 c.p.c.
D.P.R. 5 gennaio 1950, n. 180Regola il pignoramento di stipendi e pensioni dei dipendenti pubblici, rinviando al codice di procedura civile per i limiti quantitativi.d.P.R. n. 180/1950
D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, art. 72‑bisDisciplina il pignoramento “speciale” da parte dell’Agenzia delle Entrate‑Riscossione: il Fisco può ordinare direttamente al terzo (datore di lavoro o banca) il pagamento entro 60 giorni delle somme dovute dal debitore, senza necessità di citazione in giudizio .d.P.R. n. 602/1973, art. 72‑bis
D.P.R. 602/1973, art. 72‑terRegola i limiti percentuali del pignoramento esattoriale: un decimo per stipendi fino a 2.500 €, un settimo per stipendi tra 2.501 € e 5.000 €, un quinto per stipendi superiori . Previsto inoltre che l’ultima mensilità accreditata sul conto prima dell’ordine giudiziale è impignorabile .d.P.R. n. 602/1973, art. 72‑ter
Legge 3/2012 (sovraindebitamento)Introduce i procedimenti di composizione della crisi (piano del consumatore, accordo di ristrutturazione, liquidazione controllata ed esdebitazione), che consentono di bloccare o ridurre i pignoramenti e ottenere l’esdebitazione dei debiti residui.L. 3/2012
D.L. 118/2021Prevede la composizione negoziata della crisi d’impresa. Gli esperti negoziatori possono essere coinvolti per evitare l’aggravamento dell’esposizione e per gestire le trattative con i creditori.D.L. 118/2021

1.2 Giurisprudenza fondamentale

1.2.1 Cassazione, Sez. III, sentenza n. 28520/2025 (27 ottobre 2025)

La Corte ha stabilito che l’ordine di pagamento diretto ex art. 72‑bis vincola non solo le somme presenti sul conto al momento della notifica, ma anche tutti gli accrediti successivi nei 60 giorni successivi . La banca (terzo pignorato) deve quindi bloccare e trasferire all’AdER non solo il saldo esistente, ma anche lo stipendio accreditato nel periodo di 60 giorni, anche se il conto era vuoto o in rosso .

Implicazioni:

  • Il periodo di 60 giorni dopo la notifica è una “finestra di cattura”: tutte le somme in entrata sono vincolate al pagamento del debito tributario.
  • È prudente spostare le giacenze su un conto non pignorato o concordare un diverso canale di pagamento dello stipendio prima della notifica.

1.2.2 Corte Costituzionale, sentenza n. 248/2015

La Corte ha confermato la legittimità del limite del quinto per le retribuzioni e ha affermato che il concetto di minimo vitale (triplo dell’assegno sociale) si applica solo alle pensioni e alle somme accreditate sul conto, non alle retribuzioni. Il pignoramento esattoriale mantiene un regime speciale giustificato dalla natura del credito tributario .

1.2.3 Cassazione, Sezioni Unite, sentenza n. 32914/2022

La sentenza ha riconosciuto che l’assegno di mantenimento versato al coniuge separato ha natura alimentare e pertanto è impignorabile, salvo per debiti alimentari concorrenti . È utile per chi percepisce indennità o assegni; occorre valutare se tali somme godano dell’impignorabilità.

1.2.4 Giurisprudenza di merito

Numerose sentenze di tribunali e corti d’appello hanno:

  • Limitato la pignorabilità quando coesistono una cessione del quinto e un pignoramento, applicando il limite cumulativo del 20 %.
  • Ritenuto nulla la notifica del pignoramento se mancano cartella o avviso di intimazione.
  • Accolto opposizioni per prescrizione quinquennale o decennale del credito tributario.

1.3 Aggiornamenti 2025: assegno sociale e minimo vitale

La soglia del minimo vitale è collegata all’importo dell’assegno sociale, che viene aggiornato ogni anno da INPS e Ministero del Lavoro. Nel 2025 l’assegno sociale è pari a 548,69 €. Di conseguenza:

  • Le somme derivanti da stipendi e pensioni accreditate sul conto prima della notifica sono pignorabili solo per la parte eccedente 1.616,97 € (tre volte 548,69 €) .
  • Questa franchigia opera automaticamente; la banca è tenuta a lasciare al debitore il minimo vitale senza necessità di istanza .

2. Procedura passo‑passo del pignoramento dello stipendio

2.1 Atti prodromici

  1. Titolo esecutivo: Per pignorare è necessario che il creditore disponga di un titolo valido (sentenza, decreto ingiuntivo, cambiale, assegno protestato, cartella esattoriale definitiva).
  2. Atto di precetto: Il creditore civile deve notificare al debitore un atto che intima il pagamento entro 10 giorni, pena l’esecuzione forzata. Nel pignoramento esattoriale, l’AdER può saltare questo passaggio grazie alla procedura speciale dell’art. 72‑bis.
  3. Notifica del pignoramento presso terzi: L’atto viene notificato al debitore e al terzo (datore di lavoro o banca). Nel pignoramento ordinario il creditore cita il terzo in tribunale; nel pignoramento esattoriale l’AdER ordina direttamente il pagamento al terzo entro 60 giorni .

2.2 Pignoramento presso il datore di lavoro

  • Ordine al datore di lavoro: ricevendo la notifica, il datore di lavoro è obbligato a versare mensilmente al creditore la quota pignorabile dello stipendio e a comunicare al tribunale le somme spettanti.
  • Calcolo della quota: si applica la percentuale prevista dall’art. 545 c.p.c. (20 %) per i debiti civili o dagli scaglioni dell’art. 72‑ter per i debiti tributari.
  • Cumulo con altre trattenute: se esistono già una cessione del quinto o un altro pignoramento, la somma trattenuta non può superare la metà dello stipendio .
  • Durata del pignoramento: termina quando il credito è soddisfatto (capitale, interessi e spese). In caso di cessazione del rapporto di lavoro, il pignoramento si trasferisce sul TFR nei limiti di legge.

2.3 Pignoramento presso la banca (conto corrente)

  • Pignoramento ordinario: il creditore può pignorare le somme sul conto per l’eccedenza rispetto al triplo dell’assegno sociale (1.616,97 €) . Gli accrediti successivi sono pignorabili entro il limite del quinto.
  • Pignoramento esattoriale (art. 72‑bis): l’AdER ordina alla banca di versare le somme dovute entro 60 giorni. La Cassazione 28520/2025 ha chiarito che l’ordine vincola anche gli accrediti futuri nel periodo di 60 giorni .
  • Ultima mensilità impignorabile: il comma 2‑bis dell’art. 72‑ter prevede che l’ultima mensilità di stipendio accreditata sul conto prima dell’assegnazione è totalmente impignorabile .

2.4 Termini e scadenze

FaseTermini ordinariOsservazioni
Atto di precetto10 giorni tra la notifica e l’inizio del pignoramentoNon applicabile al pignoramento fiscale (art. 72‑bis).
Notifica dell’atto al terzoIl debitore riceve la notifica contestualmente o successivamente al terzo.In caso di omessa notifica dell’atto presupposto (cartella o avviso), l’atto è nullo.
Dichiarazione del terzoNel pignoramento ordinario il terzo deve dichiarare entro 10 giorni le somme dovute al debitore.Se il terzo non risponde, il giudice può condannarlo al pagamento della somma dichiarata.
Ordine di pagamento (art. 72‑bis)60 giorni per versare le somme maturate; vincolo sui crediti futuri entro i 60 giorniLa banca deve trasferire al Fisco anche gli accrediti successivi.
Opposizione all’esecuzioneDeve essere proposta prima della distribuzione delle somme.Termine perentorio: 20 giorni dalla conoscenza legale dell’atto impugnato (per l’opposizione agli atti esecutivi).

3. Difese e strategie legali

3.1 Opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.)

L’opposizione all’esecuzione permette di contestare il diritto del creditore di procedere. È ammessa quando:

  • Il titolo esecutivo è nullo, inesistente o prescritto.
  • L’atto di precetto è viziato (mancata sottoscrizione, inesistenza del titolo, notifiche errate).
  • È intervenuta la prescrizione del credito: cinque anni per tributi locali, dieci anni per imposte erariali.

L’opposizione va proposta entro 20 giorni dalla notifica del pignoramento. Occorre depositare ricorso presso il tribunale competente e chiedere la sospensione dell’esecuzione.

3.2 Opposizione agli atti esecutivi (art. 617 c.p.c.)

È l’azione con cui si contestano irregolarità formali del pignoramento (ad esempio, carenza di requisiti essenziali, errori di notifica, omessa indicazione degli estremi della cartella). Il ricorso va presentato entro 20 giorni dalla conoscenza dell’atto viziato.

3.3 Opposizione di terzo (art. 619 c.p.c.)

Consente al coniuge o al terzo che vanta diritti sullo stipendio del debitore di far valere l’impignorabilità o la minor quota pignorabile (es. assegno di mantenimento a favore di figli e coniuge, somme per alimenti).

3.4 Ricorso alla Commissione tributaria

Nel caso di pignoramento esattoriale, è spesso necessario impugnare la cartella o l’atto di intimazione davanti al giudice tributario. La presentazione del ricorso sospende l’esecuzione se il contribuente dimostra un danno grave e irreparabile e versa almeno un terzo delle somme contestate.

3.5 Richieste di sospensione amministrativa

L’AdER può sospendere l’esecuzione quando:

  • È stata presentata domanda di dilazione o rateizzazione e la prima rata è stata pagata.
  • È in corso un procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento o di composizione negoziata.

3.6 Trattative e rateizzazioni

Per i debiti tributari si può richiedere un piano di rateizzazione ordinaria (fino a 72 rate) o straordinaria (fino a 120 rate) sulla base della situazione economica. Il pagamento della prima rata sospende le procedure esecutive in corso e consente di riottenere l’auto o sbloccare il conto .

3.7 Definizioni agevolate e rottamazioni

Negli ultimi anni il legislatore ha introdotto diverse rottamazioni (rottamazione‑ter, saldo e stralcio, rottamazione‑quater) che permettono di pagare il debito senza sanzioni e interessi di mora. Occorre presentare domanda entro i termini fissati dalla legge; il pagamento delle rate sospende i pignoramenti.

3.8 Procedure di sovraindebitamento

La Legge 3/2012 consente ai consumatori e alle microimprese in crisi di accedere a:

  • Piano del consumatore: destinato alle persone fisiche senza partita IVA. Il giudice approva un piano di rimborso sostenibile; i creditori sono vincolati anche senza il loro consenso.
  • Accordo di ristrutturazione dei debiti: richiede l’approvazione dei creditori che rappresentano almeno il 60 % dei crediti.
  • Liquidazione controllata: consente la vendita dei beni per soddisfare i crediti e ottenere l’esdebitazione.
  • Esdebitazione del debitore incapiente: permette di cancellare i debiti residui per chi non può offrire alcun pagamento.

Questi strumenti sospendono le procedure esecutive e consentono di tutelare il minimo vitale. L’avv. Monardo, in quanto gestore della crisi, può assistere nella predisposizione delle domande e nei rapporti con l’OCC.

4. Strumenti alternativi per ridurre o evitare il pignoramento

4.1 Rottamazioni e definizioni agevolate

Nelle ultime leggi di bilancio il legislatore ha previsto la rottamazione delle cartelle (c.d. rottamazione‑quater) che consente di estinguere i debiti con sconti su sanzioni e interessi e con un numero di rate fino a 18. Presentare la domanda nei tempi previsti è fondamentale per sospendere i pignoramenti.

4.2 Transazioni fiscali e accordi ex art. 182‑ter L.Fall.

Le imprese in crisi possono proporre una transazione fiscale nell’ambito di un concordato preventivo o di un accordo di ristrutturazione. L’AdER può acconsentire a una riduzione del debito e a un piano di pagamento sostenibile.

4.3 Composizione negoziata (D.L. 118/2021)

Questo strumento consente all’imprenditore di farsi affiancare da un esperto negoziatore per trovare un accordo con i creditori e salvare l’azienda. Durante la composizione sono sospese le procedure esecutive e i pignoramenti. L’avv. Monardo è esperto negoziatore e può guidare l’impresa nella procedura.

4.4 Piani del consumatore e esdebitazione

I piani del consumatore e l’esdebitazione permettono alla persona fisica di cancellare i debiti residui dopo aver adempiuto al piano. Sono strumenti fondamentali per chi ha subito pignoramenti e non riesce a far fronte alle altre obbligazioni.

5. Errori comuni e consigli pratici

  1. Ignorare le notifiche: non ritirare l’avviso di pignoramento non impedisce la procedura; anzi, fa decorrere i termini in modo sfavorevole.
  2. Non verificare il titolo: occorre controllare la validità della cartella, la prescrizione del credito e la correttezza delle notifiche.
  3. Confondere pignoramento ordinario e esattoriale: i limiti percentuali cambiano; nel pignoramento tributario l’AdER può prelevare in misura maggiore (1/10, 1/7, 1/5) .
  4. Sottovalutare il periodo di 60 giorni: la Cassazione 28520/2025 ha esteso il vincolo del pignoramento ai bonifici e accrediti futuri nel periodo di 60 giorni .
  5. Non presentare opposizione nei termini: trascorsi i 20 giorni, l’atto diventa definitivo e sarà possibile solo ricorrere per fatti successivi (ad es. errata applicazione della percentuale).
  6. Accontentarsi di un piano di pagamento insostenibile: è preferibile valutare le procedure di sovraindebitamento che consentono di ridurre il debito in modo proporzionale alle proprie risorse.
  7. Affidarsi al fai‑da‑te: la materia è complessa; un avvocato specializzato può individuare vizi e soluzioni che il cittadino non conosce.

6. Tabelle riepilogative

6.1 Limiti di pignorabilità dello stipendio

Tipo di debitoPercentuale massima pignorabileRiferimento normativo
Crediti civili (banche, finanziarie, privati)1/5 dello stipendio nettoArt. 545 c.p.c.
Crediti alimentari (assegni di mantenimento)Determinata dal giudice caso per casoArt. 545 c.p.c.
Debiti tributari fino a 2.500 €1/10 (10 %)Art. 72‑ter d.P.R. 602/1973
Debiti tributari 2.501–5.000 €1/7 (circa 14,28 %)Art. 72‑ter d.P.R. 602/1973
Debiti tributari oltre 5.000 €1/5 (20 %)Art. 72‑ter d.P.R. 602/1973
Cumulo di più pignoramentiLa somma delle trattenute non può superare la metà dello stipendioArt. 545 c.p.c.

6.2 Soglia impignorabile sul conto corrente

SituazioneFranchigia o limiteBase normativa
Somme accreditate prima della notificaImpignorabilità fino a 3 × assegno sociale (2025: 1.616,97 €)Art. 545 c.p.c., comma 7
Somme accreditate dopo la notifica (pignoramento ordinario)Pignorabilità nei limiti del quintoArt. 545 c.p.c.
Somme accreditate dopo la notifica (pignoramento esattoriale)Pignorabilità nei limiti dell’art. 72‑ter (1/10, 1/7, 1/5) e vincolo sui 60 giorniArt. 72‑bis e 72‑ter d.P.R. 602/1973
Ultima mensilità di stipendioTotalmente impignorabileArt. 72‑ter, comma 2‑bis

6.3 Termini e rimedi

RimediTermine per proporreEffetto
Opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.)Prima dell’assegnazione delle somme; spesso entro 20 giorni dalla notifica del pignoramentoContesta il diritto del creditore di procedere; può sospendere l’esecuzione
Opposizione agli atti esecutivi (art. 617 c.p.c.)20 giorni dalla conoscenza dell’atto viziatoRimedio contro irregolarità formali
Opposizione di terzo (art. 619 c.p.c.)In qualsiasi momento prima della vendita o dell’assegnazioneTutela diritti di terzi (es. coniuge)
Ricorso alla Commissione tributaria60 giorni dalla notifica della cartella o dell’avvisoSospende il pignoramento se sussistono gravi motivi
Domanda di rateizzazione all’AdERPrima che si tenga la vendita o l’assegnazioneSospende i pignoramenti dopo il pagamento della prima rata
Procedura di sovraindebitamento (L. 3/2012)In qualsiasi momentoSospende le azioni esecutive; consente l’esdebitazione

7. Domande e risposte frequenti (FAQ)

1. Possono pignorarmi tutto lo stipendio di 1.500 €?
No. Per i debiti civili la legge consente di prelevare al massimo il 20 % del netto mensile . Se lo stipendio netto è 1.500 €, la quota pignorabile sarà 300 €. Per debiti tributari il pignoramento può arrivare al 10 % (150 €) o al 14,28 % (214 €) o al 20 % (300 €) a seconda dell’importo complessivo dei redditi .

2. Cosa succede se ho lo stipendio già sul conto prima del pignoramento?
In tal caso la banca deve lasciare a disposizione del debitore l’importo pari a tre volte l’assegno sociale (1.616,97 € nel 2025). L’eventuale eccedenza può essere pignorata .

3. Se il conto è vuoto o in rosso alla notifica del pignoramento esattoriale, sono al sicuro?
No. La Cassazione n. 28520/2025 ha stabilito che l’ordine di pagamento diretto vincola anche gli accrediti successivi entro 60 giorni. Quindi lo stipendio che arriverà entro quel periodo sarà destinato al Fisco .

4. Quando l’ultima mensilità di stipendio è impignorabile?
L’ultima mensilità accreditata sul conto prima dell’ordine di assegnazione è sempre impignorabile secondo il comma 2‑bis dell’art. 72‑ter .

5. È possibile impugnare un pignoramento?
Sì. Si può proporre opposizione all’esecuzione (contestando la validità del titolo), opposizione agli atti esecutivi (per vizi formali) o ricorso alla commissione tributaria. I termini sono brevi: occorre agire entro 20 giorni per l’opposizione agli atti esecutivi e 60 giorni per il ricorso tributario.

6. Cosa succede se ci sono più pignoramenti?
La somma delle trattenute non può superare la metà dello stipendio . Se vi è già una cessione del quinto (20 %), il nuovo pignoramento non può superare un ulteriore 30 %.

7. Possono pignorare la tredicesima o la quattordicesima?
Sì, sono considerati emolumenti del rapporto di lavoro e soggetti agli stessi limiti di pignorabilità.

8. Come si calcola la quota pignorabile su uno stipendio netto di 1.500 €?
Debiti civili: 20 % → 300 €.
Debiti tributari fino a 2.500 €: 10 % → 150 €.
Debiti tributari 2.501–5.000 €: 1/7 → circa 214 €.
Debiti tributari oltre 5.000 €: 20 % → 300 €.

9. L’indennità di disoccupazione NASpI è pignorabile?
L’INPS, con circolare 130/2025, ha chiarito che la NASpI anticipata in un’unica soluzione perde la natura assistenziale e diventa pignorabile . L’indennità mensile mantiene invece limiti simili allo stipendio.

10. Gli assegni di mantenimento possono essere pignorati?
Secondo le Sezioni Unite 32914/2022, l’assegno di mantenimento ha natura alimentare ed è impignorabile, salvo che per debiti alimentari a favore di figli o ex coniuge .

11. Posso chiedere la rateizzazione del debito dopo l’avvio del pignoramento?
Sì. La presentazione della domanda di rateizzazione e il pagamento della prima rata sospendono le procedure esecutive .

12. In caso di stipendi pubblici, vale lo stesso limite del quinto?
Sì. Il d.P.R. 180/1950 rinvia all’art. 545 c.p.c., dunque la quota massima pignorabile rimane un quinto anche per i dipendenti pubblici.

13. Se il datore di lavoro non effettua la trattenuta, cosa succede?
Il datore di lavoro è considerato terzo pignorato. Se non versa la somma dovuta, può essere condannato a pagare l’importo al creditore. Nel pignoramento esattoriale, AdER può agire in via ordinaria per recuperare le somme.

14. Si può rinunciare alla cessione del quinto per ridurre la trattenuta?
È possibile chiedere la sospensione della cessione del quinto o la sua riduzione, ma occorre l’accordo con la finanziaria e, in alcuni casi, un provvedimento del giudice.

15. Cosa prevede la procedura di sovraindebitamento?
Permette di presentare un piano per rimborsare in modo sostenibile i debiti residui. È possibile ottenere la sospensione di pignoramenti e azioni esecutive e, al termine, l’esdebitazione. L’assistenza di un gestore della crisi iscritto all’OCC, come l’avv. Monardo, è obbligatoria.

8. Simulazioni pratiche

8.1 Calcolo del pignoramento su uno stipendio netto di 1.500 €

Supponiamo un lavoratore con stipendio netto mensile S = 1.500 €. Le trattenute pignorabili variano in base al tipo di credito:

ScenarioCalcoloQuota pignorabileQuota libera
Debito ordinario (privato)20 % di 1.500 € → 1.500 € × 0,20300 €1.200 €
Debito tributario ≤ 2.500 €10 % di 1.500 € → 1.500 € × 0,10150 €1.350 €
Debito tributario 2.501–5.000 €1/7 di 1.500 € → 1.500 € ÷ 7 ≈ 214 €214 €1.286 €
Debito tributario > 5.000 €20 % di 1.500 €300 €1.200 €

8.2 Cumulo di cessione del quinto e pignoramento

Immaginiamo che sullo stipendio da 1.500 € sia già presente una cessione del quinto del 20 % (300 €). Un nuovo creditore ottiene un pignoramento per un debito civile. La legge stabilisce che la somma delle trattenute non può superare la metà dello stipendio :

  • Totale massimo trattenibile = 1.500 € × 50 % = 750 €.
  • Cessione del quinto già in corso: 300 €.
  • Spazio residuo per il nuovo pignoramento: 750 € – 300 € = 450 €.
  • Siccome la quota pignorabile ordinaria è 20 % (300 €), la nuova trattenuta potrà comunque essere al massimo 300 €, perché rientra nel limite residuo di 450 €.

8.3 Effetto della sentenza 28520/2025 sul conto corrente

Un lavoratore riceve la notifica di pignoramento esattoriale il 1° novembre 2025. Sul conto ci sono solo 100 €. Il 15 novembre riceve lo stipendio di 1.500 €. Poiché la Cassazione ha stabilito che il vincolo si estende ai bonifici successivi per 60 giorni, la banca dovrà trasferire all’AdER:

  • Il saldo attuale (100 €) più lo stipendio del 15 novembre (1.500 €) fino alla concorrenza del debito.
  • Se il debito è superiore a 1.600 €, l’intero accredito di 1.600 € sarà trattenuto. L’ultima mensilità successiva rimarrà impignorabile .

8.4 Applicazione della soglia di impignorabilità su conto corrente

Il 30 settembre 2025 un dipendente ha sul conto 2.000 € derivanti da stipendi accumulati. L’1 ottobre riceve la notifica di pignoramento. La banca deve lasciare al debitore 1.616,97 € (triplo dell’assegno sociale) e versare al creditore l’eccedenza di 383,03 €. Gli stipendi accreditati dopo l’1 ottobre saranno pignorati entro i limiti del quinto (debiti civili) o dell’art. 72‑ter (debiti tributari).

9. Conclusione: agire subito con un professionista

Il pignoramento dello stipendio è un evento delicato ma non irrecuperabile. La legge prevede limiti percentuali, franchigie e rimedi che consentono di proteggere una parte del reddito e di contestare le procedure illegittime. Come abbiamo visto:

  • L’art. 545 c.p.c. fissa il limite del quinto della retribuzione e tutela il minimo vitale sul conto .
  • L’art. 72‑ter del d.P.R. 602/1973 introduce percentuali diverse per i debiti tributari, più gravose solo oltre determinati importi .
  • La giurisprudenza (sentenza Cass. n. 28520/2025) estende il vincolo del pignoramento esattoriale agli accrediti futuri nel termine di 60 giorni .
  • Esistono opposizioni, sospensioni, rateizzazioni, piani del consumatore e procedure di esdebitazione per bloccare o ridurre il pignoramento.

Agire tempestivamente è fondamentale: i termini per l’opposizione sono brevi e l’inerzia può pregiudicare la possibilità di recuperare le somme. Affidarsi a un professionista esperto evita errori e consente di attivare le strategie più adeguate.

Perché scegliere l’avv. Giuseppe Angelo Monardo

  • Competenza cassazionista: decenni di esperienza in diritto tributario ed esecutivo.
  • Approccio multidisciplinare: coordinamento di avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale.
  • Gestore della crisi da sovraindebitamento: iscritto agli elenchi del Ministero della Giustizia; può proporre piani del consumatore e accordi di ristrutturazione.
  • Professionista fiduciario di un OCC e esperto negoziatore della crisi d’impresa: assiste anche imprese e professionisti con debiti fiscali o bancari.

L’avv. Monardo e il suo team possono:

  • Analizzare l’atto di pignoramento, individuare vizi e contestarli.
  • Richiedere la sospensione e proporre opposizioni nei termini.
  • Assistere nelle trattative con l’AdER per ottenere rateizzazioni e rottamazioni.
  • Redigere piani del consumatore e accordi di ristrutturazione per ridurre il debito e bloccare le procedure esecutive.

📞 Contatta subito l’avv. Giuseppe Angelo Monardo per una consulenza personalizzata: lui e il suo staff di avvocati e commercialisti sapranno valutare la tua situazione e difenderti con strategie concrete e tempestive.

Leggi con attenzione: se in questo momento ti trovi in difficoltà con il Fisco ed hai la necessità di una veloce valutazione sulle tue cartelle esattoriali e sui debiti, non esitare a contattarci. Ti aiuteremo subito. Scrivici ora. Ti ricontattiamo immediatamente con un messaggio e ti aiutiamo subito.

Leggi qui perché è molto importante: Studio Monardo e Fattirimborsare.com®️ operano in tutta Italia e lo fanno attraverso due modalità. La prima modalità è la consulenza digitale che avviene esclusivamente a livello telefonico e successiva interlocuzione digitale tramite posta elettronica e posta elettronica certificata. In questo caso, la prima valutazione esclusivamente digitale (telefonica) è totalmente gratuita ed avviene nell’arco di massimo 72 ore, sarà della durata di circa 15 minuti. Consulenze di durata maggiore sono a pagamento secondo la tariffa oraria di categoria.
 
La seconda modalità è la consulenza fisica che è sempre a pagamento, compreso il primo consulto il cui costo parte da 500€+iva da saldare in anticipo. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamenti nella sede fisica locale Italiana specifica deputata alla prima consulenza e successive (azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali con cui collaboriamo in partnership, uffici e sedi temporanee) e successiva interlocuzione anche digitale tramite posta elettronica e posta elettronica certificata.
 

La consulenza fisica, a differenza da quella esclusivamente digitale, avviene sempre a partire da due settimane dal primo contatto.

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