Accertamento fiscale a un supermercato: come difendersi subito e bene

Introduzione

Gestire un supermercato richiede organizzazione, precisione contabile e rispetto di regole in continua evoluzione. Le verifiche fiscali dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, soprattutto dopo l’introduzione del nuovo Statuto dei diritti del contribuente (d.lgs. 30 dicembre 2023 n. 219) e del decreto legge 84/2025 (legge di conversione 108/2025), sono diventate più incisive e richiedono una preparazione professionale per evitare errori costosi. La recente pronuncia della Corte Europea dei diritti dell’uomo nella causa Italgomme Pneumatici S.r.l. e altri c. Italia del 6 febbraio 2025 ha evidenziato la necessità di motivare gli accessi e le ispezioni fiscali e di garantire al contribuente un effettivo contraddittorio .

I rischi per un supermercato sottoposto a un accertamento riguardano non solo l’imposta dovuta, ma anche l’applicazione di sanzioni amministrative e penali, i sequestri e il blocco dell’attività. Errori nella tenuta dell’inventario, prelevamenti bancari non giustificati, omissioni di fatture o una contabilità non attendibile possono comportare accertamenti induttivi, presunzioni di maggiori ricavi e contestazioni penali per dichiarazione infedele . Agire tempestivamente è essenziale: la legge riconosce al contribuente il diritto di partecipare al procedimento, presentare osservazioni entro sessanta giorni, essere assistito da un professionista e ottenere la sospensione dell’esecuzione in presenza di ricorsi fondati .

L’Avv. Giuseppe Angelo Monardo e il suo staff

L’Avv. Giuseppe Angelo Monardo è avvocato cassazionista, coordinatore di un team multidisciplinare di avvocati e commercialisti con competenze a livello nazionale in diritto bancario, societario e tributario. È Gestore della Crisi da Sovraindebitamento ai sensi della legge 3/2012 (iscritto negli elenchi del Ministero della Giustizia), professionista fiduciario di un Organismo di Composizione della Crisi e Esperto Negoziatore della Crisi d’impresa ai sensi del d.l. 118/2021.

Lo studio fornisce assistenza a imprenditori, professionisti e privati in tutte le fasi dell’accertamento: dall’analisi dell’atto e dei presupposti di legge alla predisposizione di ricorsi e istanze di sospensione; dalla gestione delle trattative con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione alla definizione di piani di rientro o di soluzioni giudiziali (accertamento con adesione, mediazione, ricorso al giudice tributario) e stragiudiziali (rottamazione delle cartelle, definizioni agevolate, piani del consumatore ed esdebitazione).

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Contesto normativo e giurisprudenziale

1. Fonti normative essenziali

L’accertamento fiscale sui supermercati è regolato da un complesso di norme che disciplinano i poteri dell’Amministrazione, i diritti del contribuente e le conseguenze sanzionatorie. Di seguito le principali:

NormativaOggetto/Principi chiaveNote operative
Legge 27 luglio 2000 n. 212 – Statuto dei diritti del contribuenteContiene il principio del contraddittorio. Il d.lgs. 219/2023 ha introdotto l’art. 6‑bis, che stabilisce che tutti gli atti autonomamente impugnabili devono essere preceduti da un contraddittorio informato ed effettivo: l’Amministrazione deve inviare lo schema di atto e concedere almeno sessanta giorni per le controdeduzioni . L’atto finale deve motivare le ragioni per cui eventuali osservazioni non sono accolte .Obbliga l’ufficio a dialogare con il contribuente prima di emanare l’avviso; la violazione comporta annullabilità dell’atto.
Decreto legge 84/2025 (convertito dalla l. 108/2025) – art. 13‑bisIntegrazione dell’art. 12 dello Statuto: negli atti di autorizzazione e nei verbali di accesso devono essere espressamente motivate le circostanze che giustificano l’ingresso nei locali commerciali . Le operazioni si devono svolgere durante l’orario ordinario e con la minore turbativa possibile .Rafforza le garanzie dopo la sentenza Italgomme della CEDU; gli accessi non motivati sono impugnabili.
D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633 – art. 52Disciplina gli accessi, ispezioni e verifiche ai fini IVA. Per locali esclusivamente commerciali basta l’autorizzazione del direttore dell’ufficio; per locali promiscuo/abitazioni occorre autorizzazione del Procuratore della Repubblica . L’autorizzazione deve essere motivata e basata su effettive esigenze di indagine .L’assenza di autorizzazione o motivazione può rendere nullo l’accesso e, di conseguenza, inutilizzabile il materiale raccolto.
D.P.R. 29 settembre 1973 n. 600 – art. 32Regola i poteri di accesso e le indagini bancarie. Le movimentazioni sui conti correnti (versamenti e prelevamenti superiori a 1 000 € al giorno o 5 000 € mensili) sono presunte ricavi se non registrate; il contribuente può superare la presunzione fornendo prova analitica per ogni operazione .Importante per chi gestisce un supermercato con movimenti di cassa elevati: occorre conservare la documentazione di ciascun versamento e indicare il beneficiario dei prelevamenti.
D.P.R. 29 settembre 1973 n. 600 – art. 39Stabilisce i presupposti per l’accertamento induttivo: se la contabilità è inattendibile o mancano elementi (libro inventari, registri, ecc.), l’ufficio può ricostruire i ricavi sulla base di dati e presunzioni .L’omessa o irregolare tenuta delle distinte inventariali legittima l’accertamento induttivo .
Legge 3/2012 e Codice della crisi d’impresa (d.lgs. 14/2019)Regolano i piani del consumatore, la ristrutturazione dei debiti e l’esdebitazione. Il d.lgs. 136/2024 ha esteso la moratoria per i creditori privilegiati a due anni. Cassazione 9549/2025 ha chiarito che il piano può prevedere una parziale soddisfazione dei privilegiati e che questi non votano ma possono contestare la convenienza .Strumento alternativo per imprenditori individuali o soci di s.r.l.: consente di proporre una ristrutturazione del debito con riduzione dell’esposizione.
D.Lgs. 18 dicembre 1997 nn. 471‑472 (sanzioni) e d.lgs. 87/2024Il d.lgs. 87/2024 ha modificato il sistema sanzionatorio amministrativo riducendo l’ammontare delle sanzioni e introducendo i principi di proporzionalità e offensività (art. 3 d.lgs. 472/97). Le nuove sanzioni si applicano alle violazioni commesse dal 2026 e prevedono riduzioni per ritardati od omessi versamenti .La riduzione rende più conveniente la definizione agevolata; il sistema previgente resta applicabile alle violazioni commesse fino al 31 dicembre 2025.
D.Lgs. 74/2000 – art. 4Configura il reato di dichiarazione infedele quando l’imposta evasa supera 100 000 € e l’ammontare attivo non dichiarato supera il 10% del reddito o 2 M€; punisce con reclusione da 2 a 4 anni e 6 mesi .Le violazioni in capo agli amministratori o soci del supermercato che nascondono ricavi consistenti possono avere risvolti penali.

2. Jurisprudenza recente

La Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale hanno affinato numerosi principi riguardanti gli accertamenti fiscali sui supermercati. Ecco i principali orientamenti, con note utili per la difesa:

  1. Obbligo di autorizzazione e motivazione negli accessi – L’ordinanza della Cassazione 17228/2025 ha stabilito che l’autorizzazione a superare il segreto professionale può essere rilasciata solo dopo che il contribuente ha eccepito il segreto e deve essere specifica. Documenti acquisiti prima dell’autorizzazione sono inutilizzabili . La pronuncia si inserisce nella scia della sentenza Italgomme della CEDU, secondo la quale la legislazione italiana, per essere compatibile con l’art. 8 CEDU, deve definire con chiarezza circostanze e modalità dell’accesso e prevedere garanzie giurisdizionali .
  2. Contraddittorio preventivo generalizzato – L’art. 6‑bis dello Statuto, introdotto dal d.lgs. 219/2023, rende annullabili gli atti impositivi emessi senza contraddittorio: l’Ufficio deve inviare lo schema di avviso e concedere almeno 60 giorni per le osservazioni . Inoltre, l’art. 7‑quinquies vieta l’utilizzabilità di prove acquisite oltre il termine di 30 giorni previsto per il sopralluogo , mentre l’art. 7‑sexies disciplina la nullità delle notifiche inesistenti .
  3. Accertamenti bancari e prova contraria – La Cassazione (ord. 26996/2025) ha riconosciuto che, nelle indagini bancarie derivanti da prelevamenti non giustificati, il contribuente può dedurre costi presunti per dimostrare che la presunzione ex art. 32 DPR 600/73 rispetti il principio di capacità contributiva . La Corte ha ribadito che la presunzione sui movimenti bancari è relativa e può essere superata con prova analitica per ogni versamento o prelevamento .
  4. Accertamento induttivo per assenza di inventario – L’ordinanza 1861/2025 ha chiarito che anche le imprese in contabilità semplificata devono indicare le rimanenze nel registro degli acquisti distinguendo beni per categorie omogenee; in mancanza, la contabilità è inattendibile e l’Ufficio può procedere all’accertamento induttivo . La Cassazione ha richiamato un precedente del 2007 secondo cui l’inventario deve indicare la consistenza dei beni e che l’ufficio può richiedere le distinte utilizzate per compilarlo .
  5. Estensione del concetto di impresa alle vendite online – La Cassazione con ordinanza 7552/2025 ha affermato che le vendite abituali attraverso piattaforme online costituiscono attività di impresa ai fini fiscali e che la presunzione sui movimenti bancari ex art. 32 DPR 600/73 si applica a tutti i contribuenti, non solo agli imprenditori .
  6. Piano del consumatore e moratoria – La sentenza 9549/2025 ha chiarito che nel piano del consumatore ex legge 3/2012 la moratoria per i creditori privilegiati decorre dalla data di omologa e può arrivare a due anni secondo la riforma del 2024; i privilegiati non votano ma possono contestare la convenienza . Questa pronuncia offre maggiore flessibilità nella ristrutturazione dei debiti di imprenditori e soci di supermercati in difficoltà finanziaria.
  7. Accertamenti bancari e deducibilità dei costi presunti – La Corte Costituzionale (sent. 10/2023) ha stabilito che, in caso di accertamento induttivo puro basato su prelevamenti non giustificati, devono essere riconosciuti i costi di produzione presunti; la Cassazione 26996/2025 ha applicato tale principio evidenziando che i costi possono essere dedotti anche in misura forfettaria .
  8. Nuove sanzioni amministrative – Il d.lgs. 87/2024 ha ridotto le sanzioni per ritardati od omessi versamenti (art. 13 d.lgs. 471/97) e ha introdotto i principi di proporzionalità e offensività nell’art. 3 del d.lgs. 472/97 . La riduzione delle sanzioni apre spazi di difesa e rende conveniente valutare la definizione agevolata o il ravvedimento operoso.

Queste pronunce e norme costituiscono la base giuridica per elaborare strategie difensive efficaci nel caso di un accertamento fiscale a un supermercato.

Procedura passo-passo dopo la notifica di un accertamento

La procedura di accertamento inizia con un accesso o un controllo documentale e si conclude, se non vi è adesione, con l’emissione di un avviso di accertamento. Conoscere le fasi e i termini è fondamentale per non perdere opportunità difensive.

1. Accesso, ispezione e verifica

Richiesta di autorizzazione e motivazione. Prima di recarsi nei locali, gli organi di controllo (Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza) devono ottenere l’autorizzazione del direttore dell’ufficio o del Procuratore della Repubblica, a seconda che i locali siano esclusivamente commerciali o ad uso promiscuo . Dal 2 agosto 2025, l’autorizzazione e il verbale di accesso devono indicare in modo espresso e adeguato le circostanze che giustificano l’accesso .

Orario e modalità. L’accesso deve avvenire durante l’orario di apertura del supermercato e con modalità tali da non ostacolare l’attività . In caso di urgenza, gli agenti possono operare al di fuori di tali orari ma devono documentare le circostanze eccezionali .

Diritti del contribuente durante l’accesso. Ai sensi dell’art. 12 dello Statuto, gli operatori devono informare il titolare del supermercato dei motivi dell’accesso e dei suoi diritti:

  • farsi assistere da un professionista o dipendente di fiducia;
  • ottenere che la verifica si svolga nel minor tempo possibile (massimo 30 giorni lavorativi, prorogabili a 60 in caso di particolare complessità) ;
  • richiedere che i documenti e i registri siano esaminati presso l’ufficio dei verificatori o in un luogo diverso;
  • ricevere copia del verbale di chiusura delle operazioni.

Eccezione del segreto professionale. Se l’imprenditore o il suo professionista eccepisce il segreto professionale, l’Amministrazione deve sospendere l’attività e richiedere un’apposita autorizzazione specifica; in mancanza, gli elementi acquisiti sono inutilizzabili .

2. Processo verbale di constatazione (PVC)

Al termine dell’accesso, gli ispettori redigono un PVC in cui elencano le irregolarità riscontrate. Dal 18 gennaio 2024 il contribuente ha diritto a un vero contraddittorio preventivo:

  • Il PVC viene notificato o consegnato;
  • Il contribuente dispone di 60 giorni per presentare osservazioni o richieste di documenti; durante questo periodo l’Amministrazione non può emettere l’avviso di accertamento, salvo casi di particolare urgenza (ad esempio rischio di prescrizione) .
  • Le osservazioni devono essere valutate e, se non accolte, l’avviso deve motivare espressamente le ragioni del mancato accoglimento .

Il contraddittorio è fondamentale: consente di chiarire errori nella contabilità, fornire spiegazioni su prelevamenti bancari o differenze inventariali e proporre all’Amministrazione un accertamento con adesione.

3. Accertamento con adesione e mediazione

Prima dell’emissione dell’avviso, o anche dopo la notifica, il contribuente può chiedere l’accertamento con adesione (d.lgs. 218/1997), che consente di definire il maggior reddito con riduzione delle sanzioni a 1/3. In alternativa, se il valore della controversia è inferiore a 50 000 €, è obbligatorio tentare la mediazione (art. 17‑bis d.lgs. 546/1992): il contribuente presenta reclamo e può ottenere una riduzione delle sanzioni fino al 40%.

4. Avviso di accertamento e termini di impugnazione

L’avviso di accertamento è l’atto con cui l’Agenzia delle Entrate recupera le imposte (IRPEF, IRES, IRAP, IVA) non dichiarate. Deve essere motivato, indicare gli elementi su cui si basa e replicare le osservazioni del contribuente. Dal 2024, gli atti impugnabili che non contengono i mezzi di prova o richiamano altri documenti senza riprodurne il contenuto essenziale sono annullabili ; inoltre, gli elementi di prova raccolti in violazione dell’art. 12, comma 5 (superamento del termine di 30 giorni per l’accesso) non sono utilizzabili .

Il contribuente ha 60 giorni dalla notifica per presentare ricorso alla Corte di giustizia tributaria di primo grado. Durante il ricorso è possibile chiedere la sospensione dell’esecuzione, dimostrando un danno grave e irreparabile.

5. Poteri del fisco dopo l’avviso

Una volta emesso l’avviso, l’Amministrazione può iscrivere a ruolo le somme richieste e affidarle all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Tuttavia, se il ricorso è fondato o si avvia un’azione di pagamento (adesione, conciliazione, rottamazione), è possibile ottenere la sospensione della riscossione e prevenire pignoramenti, ipoteche o fermi amministrativi.

Difese e strategie legali per un supermercato

1. Controllare la legittimità dell’accesso

L’accesso costituisce la fase più delicata. Una difesa efficace parte dalla verifica della legittimità dell’operato degli ispettori.

  • Verificare l’autorizzazione: accertarsi che l’autorizzazione all’accesso indichi i fatti che giustificano l’intervento e che sia firmata dal direttore dell’ufficio. Per locali a uso promiscuo o domiciliare, occorre l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica .
  • Controllare la motivazione: dal 2025 gli atti di accesso devono esplicitare le circostanze e le condizioni che motivano l’ingresso . Se manca la motivazione, le prove raccolte sono inutilizzabili.
  • Opporre il segreto professionale: se sono richiesti documenti riservati (es. corrispondenza con il commercialista), il contribuente può eccepire il segreto; la GdF deve sospendere l’accesso e chiedere l’autorizzazione del procuratore. Documenti ottenuti senza autorizzazione non possono essere utilizzati .
  • Rilevare vizi procedurali: i funzionari devono informare dei diritti e consentire la presenza di un difensore; se l’accesso supera i 30 giorni senza proroga motivata, le prove raccolte oltre il termine sono inutilizzabili .

2. Gestire le differenze inventariali e la contabilità

I supermercati gestiscono migliaia di articoli; errori nell’inventario possono generare presunzioni di maggiori ricavi. Per difendersi:

  • Tenere un inventario dettagliato: anche le imprese in contabilità semplificata devono annotare ogni anno nel registro degli acquisti il valore delle rimanenze distinguendo i beni per categorie omogenee .
  • Conservare le distinte di magazzino: in caso di verifica, è necessario esibire le distinte utilizzate per compilare l’inventario; l’omessa esibizione legittima l’accertamento induttivo .
  • Spiegare le differenze: se i valori indicati nel libro inventari non coincidono con le esistenze effettive, il contribuente può giustificare le differenze con documenti (furti, errori contabili, obsolescenza) e integrare eventuali registrazioni mancanti.
  • Verificare la corretta valutazione: l’art. 1, lett. d, DPR 570/1996 richiede di indicare i criteri di valutazione delle rimanenze; l’assenza di tali indicazioni può rendere inattendibile la contabilità .

3. Difendersi dalle indagini bancarie

Le ispezioni bancarie basate su art. 32 DPR 600/73 sono una delle principali cause di accertamenti per i supermercati (incassi e prelevamenti di contante). Le strategie difensive comprendono:

  • Documentare le operazioni: ogni versamento in banca deve essere supportato da scontrini e registri di cassa; i prelevamenti devono essere giustificati con pagamenti a fornitori o spese dell’attività.
  • Prova analitica: la presunzione sui versamenti e prelevamenti è relativa; per superarla occorre fornire una prova analitica che colleghi ogni operazione a una transazione non imponibile o a ricavi già dichiarati .
  • Dedurre costi presunti: a seguito della sentenza della Corte Costituzionale 10/2023 e dell’ordinanza 26996/2025, l’imprenditore può eccepire la percentuale dei costi medi (ad esempio costo del venduto) e dedurli dai prelevamenti non giustificati . Ciò riduce il maggior imponibile.
  • Controllare i limiti quantitativi: dal 2017 la legge prevede la presunzione solo per prelevamenti superiori a 1 000 € giornalieri o 5 000 € mensili ; importi inferiori non dovrebbero essere considerati ricavi salvo prova contraria dell’Amministrazione.
  • Utilizzare la mediazione e il contraddittorio: contestare l’applicazione della presunzione se l’Agenzia non ha richiesto chiarimenti; proporre la rideterminazione del reddito con accertamento con adesione.

4. Contro l’accertamento induttivo

Quando la contabilità è ritenuta inattendibile, l’ufficio può procedere all’accertamento induttivo puro (art. 39 DPR 600/73). Le difese possibili sono:

  • Dimostrare l’attendibilità dei registri: fornire tutti i libri contabili, scontrini, distinte inventariali, fatture, documenti di trasporto e contratti con i fornitori.
  • Contestare la metodologia di ricostruzione: verificare se il Fisco ha utilizzato parametri medi, studi di settore o indicatori non pertinenti. È possibile dimostrare che i margini di ricarico sono inferiori a quelli presunti, ad esempio per effetto di sconti o promozioni.
  • Eccepire la violazione del principio di proporzionalità: il nuovo art. 10‑ter dello Statuto impone che l’azione dell’Amministrazione sia proporzionata e non eccedente rispetto ai fini perseguiti . Se l’Ufficio ha utilizzato metodi e presunzioni sproporzionati, è possibile chiederne l’annullamento.
  • Richiedere un accertamento con adesione: anche in caso di accertamento induttivo è possibile definire la lite, con riduzione delle sanzioni e pagamento rateale.

5. Strategie penali e misure cautelari

Nel caso in cui l’imposta evasa superi le soglie dell’art. 4 d.lgs. 74/2000 (100 000 € di imposta evasa e 10 % del reddito o 2 M€ di imponibile nascosto), il titolare del supermercato può essere imputato per dichiarazione infedele, con pena da due a quattro anni e sei mesi . La difesa penale richiede:

  • Verifica dell’elemento soggettivo: per la configurazione del reato è necessario il dolo specifico (volontà di evadere). Errori contabili o differenti interpretazioni normative possono escludere la punibilità.
  • Produzione di documenti a sostegno della buona fede: corrispondenza con il commercialista, pareri di esperti e indicazioni errate dell’Agenzia.
  • Richiesta di patteggiamento o oblazione: per reati tributari è possibile accedere a riti alternativi, con riduzione della pena e definizione del debito.

6. Strumenti alternativi per la definizione del debito

a) Rottamazione e definizione agevolata

Il legislatore ha periodicamente previsto “rottamazioni” delle cartelle esattoriali che consentono di estinguere i debiti pagando solo imposte e contributi, con abbattimento di sanzioni e interessi.

  • Rottamazione-quater (legge 197/2022) – Ha consentito di definire i ruoli affidati dal 2000 al 2021 pagando le imposte e gli interessi legali (ridotti). I pagamenti possono essere dilazionati fino a 18 rate.
  • Rottamazione-quinquies (manovra 2026) – Il disegno di legge di bilancio 2026 prevede una nuova definizione: potranno essere rottamate le cartelle affidate alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, incluse quelle oggetto di precedenti rottamazioni decadute (ma escluse le somme provenienti da avvisi di accertamento esecutivi). Il debito potrà essere estinto pagando le imposte e i contributi con un interesse annuo del 4 %, senza sanzioni e interessi di mora. La domanda dovrà essere presentata entro il 30 aprile 2026, il versamento integrale o della prima rata dovrà avvenire entro il 31 luglio 2026 e potranno essere richieste fino a 54 rate bimestrali (9 anni). La decadenza scatta solo se si omettono il pagamento della prima o dell’ultima rata o più di due rate .

b) Stralcio parziale e definizioni “saldo e stralcio”

In alcune manovre (2019 e 2023) il legislatore ha previsto lo stralcio automatico delle cartelle di importo fino a 1 000 € per debiti anteriori a una certa data e il saldo e stralcio per contribuenti in difficoltà economica. È opportuno verificare se il supermercato rientra nei requisiti (ISEE basso, crisi di liquidità) per ridurre o annullare il carico.

c) Piano del consumatore, ristrutturazione dei debiti e esdebitazione

Per i titolari di ditte individuali o per i soci di società a ristretta base familiare è possibile ricorrere alle procedure di sovraindebitamento (legge 3/2012 e d.lgs. 14/2019):

  • Piano del consumatore: consente di ristrutturare i debiti, anche fiscali, mediante un piano di pagamenti approvato dal tribunale. La Cassazione 9549/2025 ha confermato che il piano può prevedere la falcidia dei crediti privilegiati e una moratoria fino a due anni . I creditori privilegiati non hanno diritto di voto ma possono sollevare eccezioni sulla convenienza del piano.
  • Accordi di ristrutturazione dei debiti: disponibili per imprenditori sotto soglia; richiedono l’approvazione della maggioranza dei creditori e possono prevedere la transazione fiscale.
  • Esdebitazione: al termine dell’esecuzione del piano, il debitore persona fisica può ottenere la cancellazione dei debiti residui.

d) Composizione negoziata della crisi (d.l. 118/2021)

Per le società in crisi ma ancora potenzialmente risanabili, l’esperto nominato può assistere nella ricerca di un accordo con i creditori. L’Avv. Monardo, in qualità di Esperto Negoziatore, può affiancare il titolare del supermercato nell’elaborazione di un piano sostenibile e nella negoziazione con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

7. Perfezionare la procedura: dall’analisi alla sospensione

Una strategia efficace richiede di:

  1. Analizzare l’atto: verificare l’esatta identificazione del contribuente, la firma dell’autorità competente e i riferimenti normativi.
  2. Contestare formalmente i vizi: eccepire la mancata motivazione dell’autorizzazione, l’assenza del contraddittorio, la violazione di termini, l’inutilizzabilità di prove raccolte oltre il termine .
  3. Redigere osservazioni dettagliate: rispondere al PVC entro 60 giorni; presentare documenti giustificativi; proporre la ricostruzione dei ricavi più congrua.
  4. Richiedere sospensione: contestualmente al ricorso, depositare l’istanza di sospensione dell’esecuzione, allegando la documentazione che dimostra il pregiudizio irreparabile (pignoramento dei conti, perdita di licenze).
  5. Valutare il pagamento rateale: tramite accertamento con adesione o rottamazione si possono ottenere dilazioni fino a 9 anni e riduzioni rilevanti delle sanzioni.

Strumenti alternativi di definizione e gestione del debito

Rottamazione e definizione agevolata: scenari pratici

La rottamazione delle cartelle è un tema ricorrente. Di seguito un esempio numerico per comprendere i benefici di tali definizioni.

Esempio 1 – Rottamazione-quinquies (2026)

Un supermercato ha ricevuto cartelle esattoriali per un totale di 60 000 € (Imposte per 40 000 €, interessi e sanzioni per 20 000 €). Aderendo alla rottamazione-quinquies:

  1. Calcolo del debito rottamato:
  2. Imposte e contributi dovuti: 40 000 €;
  3. Sanzioni: non dovute;
  4. Interessi di mora: non dovuti;
  5. Interessi per dilazione: 4 % annuo sulla quota capitale.
  6. Rateizzazione:
  7. Prima rata (31 luglio 2026) = 40 000 € ÷ 54 = circa 740 €;
  8. Interessi (4 % annuo) calcolati sulla quota restante e ripartiti nelle rate successive.
  9. Totale rate: 54, bimestrali, per 9 anni.
  10. Benefici: risparmio immediato di 20 000 € di sanzioni e interessi; maggiore sostenibilità grazie al piano di 9 anni; il pagamento regolare delle rate evita pignoramenti e fermi amministrativi.

Esempio 2 – Accertamento con adesione su accertamento induttivo

Supponiamo che l’Agenzia delle Entrate contesti maggiori ricavi pari a 200 000 €, con imposta accertata di 40 000 € e sanzioni pari al 90 % dell’imposta. Il contribuente propone l’accertamento con adesione e concorda su una base imponibile di 120 000 €.

  • Imposta definita: 120 000 € × aliquota IRES 24 % = 28 800 €;
  • Sanzione ridotta a 1/3: (28 800 € × 90 %) ÷ 3 = 8 640 €;
  • Interessi legali: da calcolare fino alla data della definizione;
  • Pagamento rateale: possibile fino a 8 rate trimestrali; gli interessi dilatori si applicano al tasso legale;
  • Risparmio complessivo: riduzione della base imponibile e delle sanzioni; annullamento del contenzioso e blocco delle procedure cautelari.

Esempio 3 – Piano del consumatore con falcidia del Fisco

Un imprenditore individuale accumula debiti fiscali per 100 000 € e debiti commerciali per 80 000 €. Il valore di liquidazione dei beni (casa di abitazione e autovettura) è 90 000 €. Proponendo un piano del consumatore:

  • Proposta di pagamento: 90 000 € in 5 anni ai creditori privilegiati (Fisco) con moratoria di 18 mesi e falcidia del 40 % sulla quota chirografaria;
  • Falcidia dei creditori chirografari: pagamento del 30 % dei debiti chirografari (24 000 €) mediante versamenti dilazionati;
  • Esdebitazione: al termine del piano, l’imprenditore è liberato dai debiti residui.

La Cassazione 9549/2025 ha confermato la legittimità di una moratoria fino a due anni per i crediti privilegiati e la possibilità di falcidiare le somme eccedenti il valore della garanzia .

Errori comuni e consigli pratici

Errori da evitare

  1. Non conservare la documentazione: l’assenza di distinte inventariali, di registri di cassa e di giustificativi bancari è la prima causa di accertamenti induttivi .
  2. Sottovalutare il contraddittorio: non presentare osservazioni al PVC o non rispondere in maniera analitica alle contestazioni priva il contribuente di una difesa efficace.
  3. Omettere i piccoli errori: differenze di magazzino, registrazioni tardive o prelevamenti occasionali non giustificati possono diventare macroscopici se sommati.
  4. Ignorare le novità legislative: trascurare l’obbligo di motivazione delle autorizzazioni o i nuovi termini può comportare la perdita del potere di annullamento.
  5. Attendere passivamente le scadenze: non proporre l’accertamento con adesione, non aderire alla rottamazione o non richiedere la sospensione porta a sanzioni maggiori e a misure esecutive.

Consigli operativi per supermercati

  • Contabilità puntuale: utilizzare software gestionali integrati per registrare in tempo reale vendite, acquisti, resi e inventari. Effettuare inventari periodici e confrontare le rimanenze con i registri contabili.
  • Documentare i flussi bancari: creare una scheda riepilogativa per ogni versamento e prelevamento, con riferimento alla data, importo, causale, fornitore o destinatario.
  • Tenere traccia dei contanti: depositare regolarmente gli incassi in banca per evitare cumuli di contante; utilizzare carte aziendali per i pagamenti ai fornitori.
  • Formare il personale: spiegare ai dipendenti come comportarsi in caso di accesso (chiamare subito il titolare e il professionista, collaborare, non consegnare documenti senza ricevuta).
  • Verificare i margini: controllare periodicamente il margine di ricarico rispetto ai prezzi di acquisto per anticipare possibili contestazioni dell’Agenzia su presunti ricavi.
  • Richiedere consulenza preventiva: prima di adottare nuove modalità di vendita (es. e‑commerce, consegna a domicilio) consultare un professionista per valutare gli obblighi fiscali e le implicazioni su conti correnti e pagamenti.

Tabelle riepilogative

Principali termini e strumenti di difesa

FaseTermine per il contribuenteAzioni consigliate
Accesso/IspezioneControllo può durare fino a 30 giorni (prorogabili a 60)Richiedere copia dell’autorizzazione, farsi assistere da un professionista, eccepire il segreto se necessario.
Notifica del PVC60 giorni per presentare osservazioniPredisporre memoria difensiva dettagliata, allegare documenti, proporre accertamento con adesione.
Contraddittorio (schema di atto)60 giorni dal ricevimento dello schema ex art. 6‑bisAnalizzare lo schema, contestare vizi, presentare controdeduzioni; la mancata risposta rende l’avviso annullabile.
Avviso di accertamento60 giorni per ricorso (dal 2025 30 giorni per mediazione se sotto 50 000 €)Depositare ricorso alla Corte di giustizia tributaria; chiedere sospensione dell’esecuzione.
Sospensione giudizialeFino alla decisione di meritoAllegare prove del danno irreparabile; nel frattempo valutare adesione o rottamazione.
Definizione agevolata (rottamazione‑quinquies)Domanda entro il 30 aprile 2026; prima rata al 31 luglio 2026Presentare domanda, scegliere numero di rate (max 54), pagare puntualmente per non decadere.

Norme principali per la difesa

NormaContenutoRif.
Art. 12 StatutoDiritti del contribuente durante le verifiche: comunicazione dei motivi, durata max 30 giorni, assistenza professionaleStatuto del contribuente
Art. 6‑bis StatutoContraddittorio generalizzato: 60 giorni per controdeduzioni, obbligo di motivazioned.lgs. 219/2023
Art. 13‑bis d.l. 84/2025Motivazione dell’accesso: circostanze e condizioni devono essere indicate in autorizzazione e verbaleLegge 108/2025
Art. 32 DPR 600/73Poteri di accesso e presunzione sulle operazioni bancarie; soglia 1 000 € giornalieri e 5 000 € mensiliPresunzione legale
Art. 39 DPR 600/73Presupposti dell’accertamento induttivoRicostruzione dei ricavi
Art. 7‑quinquies StatutoInutilizzabilità delle prove raccolte oltre i termini o in violazione di legged.lgs. 219/2023
Art. 10‑ter StatutoPrincipio di proporzionalità: l’azione del fisco deve essere necessaria e non eccedented.lgs. 219/2023
Art. 4 d.lgs. 74/2000Reato di dichiarazione infedele: soglie e peneAmbito penale

Domande frequenti (FAQ)

  1. Cosa succede se durante la verifica non sono presenti i registri o i documenti richiesti?
    L’assenza o l’irregolarità dei registri (ad esempio il libro inventari o le distinte di magazzino) legittima l’accertamento induttivo: l’Agenzia può ricostruire i ricavi sulla base di presunzioni e parametri . Tuttavia, il contribuente può sempre fornire documenti in sede di contraddittorio o ricorso per dimostrare l’attendibilità della contabilità.
  2. Gli ispettori possono entrare in magazzino o negli uffici amministrativi senza preavviso?
    Sì, ma devono essere muniti di autorizzazione del direttore dell’ufficio e, per locali promiscui, del procuratore della Repubblica . Dal 2025 devono motivare le circostanze che giustificano l’accesso . L’accesso deve avvenire durante l’orario ordinario e arrecare la minore turbativa possibile.
  3. Cosa posso fare se ritengo che l’accesso sia illegittimo?
    È possibile annotare nel verbale tutte le eccezioni (mancata autorizzazione, assenza di motivazione, violazione dell’orario) e successivamente impugnare l’atto. Il nuovo art. 7‑quinquies stabilisce che le prove raccolte in violazione di legge non sono utilizzabili .
  4. Cosa significa contraddittorio preventivo?
    È il diritto di essere informati e di partecipare al procedimento prima che l’Agenzia emetta l’avviso di accertamento. Dal 2024 l’Ufficio deve inviare un schema di atto e concedere almeno 60 giorni per le controdeduzioni . L’atto finale deve motivare perché le controdeduzioni non sono state accolte, altrimenti l’atto è annullabile.
  5. Sono obbligato a rispondere al PVC?
    Non esiste un obbligo, ma è fortemente consigliato. Le osservazioni possono evitare l’emissione dell’avviso o ridurre l’ammontare contestato. La mancata risposta potrebbe essere interpretata come acquiescenza e precludere alcune eccezioni in giudizio.
  6. Come posso difendermi dalle presunzioni sui movimenti bancari?
    Occorre fornire una prova analitica per ogni versamento o prelevamento, dimostrando che l’operazione si riferisce a ricavi già dichiarati o a operazioni non imponibili . È possibile dedurre i costi presunti legati ai prelevamenti .
  7. La presunzione bancaria si applica anche a me se sono un imprenditore individuale senza dipendenti?
    Sì. La Cassazione 7552/2025 ha chiarito che la presunzione di cui all’art. 32 DPR 600/73 si applica a tutti i contribuenti, non solo alle imprese ma anche ai professionisti e ai privati che svolgono un’attività economica .
  8. Quanto tempo ha l’Agenzia per notificare l’avviso di accertamento?
    Dipende dalla tipologia di imposta: generalmente fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione (ottavo anno in caso di omessa dichiarazione). Il contraddittorio sospende i termini: se scadono entro 120 giorni dal termine per le osservazioni, sono prorogati di 120 giorni .
  9. Posso evitare le sanzioni se collaboro con l’Agenzia?
    Attraverso l’accertamento con adesione si ottiene la riduzione delle sanzioni a 1/3; con la mediazione le sanzioni possono essere ridotte fino al 40%. Il ravvedimento operoso consente di pagare spontaneamente entro determinati termini con sanzioni minime.
  10. Le differenze inventariali sono sempre indice di evasione?
    No. È possibile che differenze tra inventario e giacenze reali derivino da furti, prodotti scaduti o errori contabili. È importante documentare tali circostanze. Tuttavia, la mancata esibizione delle distinte di magazzino legittima l’accertamento induttivo .
  11. Cosa devo fare se ricevo un avviso di accertamento già esecutivo?
    Dal 2023 l’avviso di accertamento è anche titolo esecutivo: può essere iscritto a ruolo immediatamente. Per evitare la riscossione coattiva bisogna presentare ricorso entro 60 giorni e chiedere la sospensione. In alternativa, è possibile aderire all’accertamento con adesione o presentare istanza di rateizzazione.
  12. È possibile chiedere la rateizzazione del debito?
    Sì. Le somme dovute possono essere rateizzate sia nell’ambito dell’accertamento con adesione che presso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. La rottamazione-quinquies consente rateazioni fino a 9 anni con interesse al 4 % .
  13. Cosa succede se non pago una rata della rottamazione?
    Nella rottamazione-quinquies la decadenza scatta se non si paga la prima rata o l’ultima rata, oppure se si omettono più di due rate; in tal caso tornano dovute le sanzioni e gli interessi originari . Nella rottamazione-quater la decadenza era immediata al primo mancato pagamento.
  14. Sono state introdotte riduzioni delle sanzioni amministrative?
    Sì. Il d.lgs. 87/2024 ha ridotto le sanzioni del d.lgs. 471/97 e introdotto i principi di proporzionalità e offensività; ad esempio, le sanzioni per ritardati versamenti sono state rimodulate e mitigate .
  15. Posso chiedere il piano del consumatore se ho una società di capitali?
    Il piano del consumatore è riservato alle persone fisiche consumatrici (compresi gli imprenditori individuali). Per le società di capitali in crisi è possibile ricorrere agli accordi di ristrutturazione dei debiti o alla composizione negoziata della crisi.
  16. La Guardia di Finanza può sequestrare la merce durante l’accesso?
    No. Gli ispettori possono ispezionare, repertare e acquisire copia dei documenti, ma non possono sequestrare beni o denaro salvo che sia stata autorizzata un’attività di polizia giudiziaria e vi sia il decreto del Pubblico Ministero.
  17. Come influisce la sentenza Italgomme sulle verifiche in azienda?
    La sentenza della CEDU ha evidenziato che la normativa italiana violava l’art. 8 CEDU per mancanza di garanzie e controllo giurisdizionale . Per adeguarsi, il legislatore ha introdotto l’art. 13‑bis, che obbliga a motivare gli accessi e prevede la possibilità di ricorso contro i provvedimenti di autorizzazione.
  18. Cosa succede se ricevo una cartella per debiti inferiori a 1 000 €?
    In alcune manovre precedenti (ad esempio la legge 228/2012 e il d.l. 4/2019) è stato disposto l’annullamento automatico delle cartelle inferiori a 1 000 € affidate fino a determinate date. Occorre verificare se la cartella rientra in tali disposizioni.
  19. Il commercialista o l’avvocato possono essere ritenuti responsabili?
    Se il professionista ha contribuito dolosamente all’evasione (ad esempio predisponendo documenti falsi), può essere chiamato a rispondere penalmente. Negli altri casi la responsabilità ricade sul contribuente, salvo azioni di rivalsa per negligenza professionale.
  20. Come posso prevenire futuri accertamenti?
    Oltre a mantenere una contabilità corretta, è utile effettuare audit interni periodici, simulazioni di controllo, aggiornarsi sulle norme (magari iscrivendosi a newsletter professionali) e richiedere la consulenza preventiva dell’Avv. Monardo.

Conclusione

L’accertamento fiscale per un supermercato è un evento complesso che richiede preparazione e tempestività. La normativa in continuo cambiamento – dal nuovo Statuto dei diritti del contribuente al decreto legge 84/2025, dalla riforma delle sanzioni alla rottamazione‑quinquies – offre sia poteri più incisivi al Fisco sia maggiori garanzie al contribuente. La giurisprudenza più recente ha rafforzato il diritto al contraddittorio, la necessità di motivare gli accessi e la possibilità di dedurre i costi presunti nelle indagini bancarie .

Per difendersi “subito e bene” occorre verificare la legittimità degli accessi, predisporre una contabilità e un inventario accurati, rispondere puntualmente alle contestazioni con prove analitiche e, se necessario, ricorrere a strumenti alternativi come l’accertamento con adesione, la rottamazione o i piani di ristrutturazione.

L’Avv. Giuseppe Angelo Monardo e il suo staff multidisciplinare sono in grado di accompagnare imprenditori e privati in ogni fase del procedimento, dalla prima ispezione al giudizio in Cassazione. Grazie all’esperienza maturata nel diritto bancario e tributario, alla qualifica di Gestore della Crisi da Sovraindebitamento e di Esperto Negoziatore, lo studio offre soluzioni complete: analisi dell’atto, predisposizione di ricorsi, sospensione delle esecuzioni, trattative con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione e piani di rientro personalizzati.

Agire tempestivamente significa evitare sanzioni maggiori, fermare pignoramenti e fermi amministrativi, tutelare il patrimonio aziendale e personale e, quando necessario, costruire un percorso di risanamento sostenibile.

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