Introduzione: importanza dell’accertamento fiscale e dell’inerenza delle spese
L’accertamento dell’imposta sui redditi e dell’IVA costituisce una delle fasi più delicate nei rapporti fra contribuente e amministrazione finanziaria. Ricevere un avviso di accertamento significa affrontare la pretesa di recuperare imposte, interessi e sanzioni che l’Amministrazione ritiene dovuti. Spesso gli accertamenti partono da presunzioni (induttive, analitico‑induttive o sintetiche) oppure da controlli incrociati di banche dati e movimenti bancari; chi non è preparato rischia di subire un prelievo ingiusto. In particolare, la scelta del Fisco di non riconoscere la deducibilità di alcune spese o di contestare la non inerenza di costi e oneri può far saltare l’equilibrio economico di imprese, professionisti e persone fisiche. Le controversie nascono da errori formali, pagamenti effettuati in contanti o da mancanza di documentazione idonea a dimostrare la natura promozionale o strettamente strumentale dell’esborso.
In questa guida, aggiornata a dicembre 2025, si analizzano in chiave pratica e giurisprudenziale le regole sulle spese deducibili nel contesto degli accertamenti fiscali. Verranno illustrate le norme del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), del DPR 633/1972 per l’IVA, del DPR 600/1973 per gli accertamenti, della Legge 212/2000 sullo statuto del contribuente e della riforma attuata con il D.Lgs. 219/2023 che ha introdotto l’obbligo di contraddittorio (art. 6‑bis). L’articolo raccoglie le sentenze più recenti della Corte di Cassazione (ordinanze n. 19574, 23095, 26553, 30036, 3869, 4226, 18364 del 2025), i decreti ministeriali e le circolari dell’Agenzia delle Entrate che interpretano il concetto di inerenza, i limiti di deducibilità e le condizioni di tracciabilità dei pagamenti.
Chi è l’Avv. Giuseppe Angelo Monardo e come può aiutare il contribuente
L’Avv. Giuseppe Angelo Monardo è cassazionista e coordina uno staff multidisciplinare di avvocati e commercialisti specializzati in diritto bancario e tributario. Oltre a gestire ricorsi e trattative a livello nazionale, vanta i seguenti titoli professionali:
- Cassazionista: può patrocinare in Cassazione.
- Gestore della crisi da sovraindebitamento iscritto negli elenchi del Ministero della Giustizia e professionista fiduciario di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC). Questo ruolo consente di assistere privati e imprese in procedure di ristrutturazione del debito e di esdebitazione.
- Esperto negoziatore della crisi d’impresa ai sensi del D.L. 118/2021: facilita la composizione negoziata della crisi aiutando le imprese a evitare la liquidazione giudiziale.
Lo studio dell’Avv. Monardo analizza l’atto di accertamento, verifica la motivazione, la legittimità della notifica, il rispetto del contraddittorio preventivo e la correttezza del calcolo dei tributi. Offre assistenza nel presentare istanze di autotutela, ricorsi davanti al giudice tributario, richieste di sospensione e trattative con l’Agenzia delle Entrate, predisponendo piani di rientro, rottamazioni e procedure stragiudiziali o concorsuali. Il debitore viene seguito anche nella fase esecutiva per bloccare pignoramenti, ipoteche o fermi amministrativi.
📩 Contatta subito l’Avv. Giuseppe Angelo Monardo per una valutazione legale personalizzata: la consulenza tempestiva è spesso decisiva per evitare l’emissione della cartella esattoriale e alleggerire il debito.
1. Contesto normativo e giurisprudenziale
1.1 Tipologie di accertamento e diritti del contribuente
La disciplina dell’accertamento è contenuta nel DPR 600/1973 (imposte sui redditi) e nel DPR 633/1972 (IVA). Gli uffici possono procedere con diversi metodi:
- Accertamento analitico: verifica la corretta determinazione del reddito confrontando i componenti positivi e negativi indicati nella dichiarazione con le scritture contabili e la documentazione disponibile.
- Accertamento induttivo: ricorre quando la contabilità è inattendibile o mancante; l’Ufficio ricostruisce il reddito in base ad indici e coefficenti presuntivi, ma deve motivare la scelta del metodo.
- Accertamento analitico‑induttivo: si fonda su presunzioni semplici, gravi, precise e concordanti; dopo la sentenza della Corte costituzionale 10/2023, la Corte di Cassazione ha chiarito che, nelle stime induttive, il contribuente può opporsi invocando un forfait di costi presunti. L’ordinanza n. 19574/2025 ha ribadito che il contribuente deve poter dedurre una quota di costi forfetaria per non creare disparità con l’accertamento puro induttivo .
- Accertamento sintetico / redditometrico: accerta la capacità contributiva valutando beni e consumi; il contribuente può dimostrare che le spese sono state sostenute con redditi diversi o da terzi.
Indipendentemente dal metodo, l’avviso di accertamento deve indicare la motivazione, il calcolo delle imposte e deve essere sottoscritto dal dirigente competente (art. 42 DPR 600/1973). La mancata sottoscrizione o la motivazione per relationem a un atto non allegato comporta la nullità dell’atto . L’atto è impugnabile entro 60 giorni dalla notifica (art. 21 D.Lgs. 546/1992); decorso tale termine senza opposizione, l’accertamento diventa definitivo e costituisce titolo esecutivo.
1.1.1 L’obbligo di contraddittorio preventivo (art. 6‑bis dello Statuto del contribuente)
La riforma fiscale attuata nel 2023 e 2024 ha introdotto il contraddittorio informato ed effettivo come regola generale. L’art. 6‑bis della Legge 212/2000 prevede che tutti gli atti autonomamente impugnabili davanti al giudice tributario debbano essere preceduti da un contraddittorio: l’amministrazione comunica al contribuente lo schema di atto e concede almeno sessanta giorni per presentare osservazioni . Il contraddittorio può essere escluso solo per gli atti automatizzati, i controlli formali, la liquidazione a tassazione separata o quando sussiste un fondato pericolo per la riscossione . Ai fini del rispetto del termine di decadenza, la norma prevede la proroga di 120 giorni quando l’esercizio del contraddittorio lasciava meno di 120 giorni prima della scadenza .
Il contraddittorio rende l’attività amministrativa più trasparente e consente al contribuente di chiarire spese deducibili e di fornire prova dell’inerenza prima dell’emissione dell’avviso. Il mancato rispetto di tale obbligo comporta l’annullabilità dell’atto; il giudice, tuttavia, valuta se l’adempimento avrebbe potuto mutare la decisione (c.d. prova di resistenza). La Circolare dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che il contraddittorio si svolge attraverso lo scambio telematico o l’accesso alla sede dell’Ufficio e che le eccezioni sono tassative.
1.1.2 Inerenza e anti‑economicità: evoluzione giurisprudenziale
Il principio di inerenza richiede che le spese dedotte siano correlate all’attività d’impresa o di lavoro autonomo. La Corte di Cassazione ha precisato che l’inerenza non implica un legame causale diretto tra costo e ricavo, ma un rapporto funzionale all’esercizio dell’attività e alla possibilità di realizzare utili. La sentenza n. 23095/2025 ha affermato che l’inerenza è un giudizio qualitativo e non quantitativo; l’Amministrazione non può disconoscere costi ritenuti “troppo elevati” per il solo motivo dell’eccessività iniziale di un progetto, a meno che non dimostri l’esistenza di una condotta macroscopicamente anti‑economica . La stessa ordinanza precisa che il contribuente può dimostrare l’inerenza anche tramite documenti che attestano la correlazione potenziale con l’attività, come analisi di mercato, piani di marketing o studi di fattibilità .
Altri arresti giurisprudenziali del 2025 ribadiscono la centralità della prova documentale:
- L’ordinanza n. 3869/2025, in materia di associazioni temporanee di imprese (ATI), stabilisce che ogni impresa deve provare l’inerenza di ciascun costo; la corte ribadisce che l’inerenza è qualitativa e il contribuente deve documentare l’esistenza, la natura e lo scopo del costo .
- La pronuncia n. 26553/2025, relativa alle spese di rappresentanza dei professionisti, chiarisce che la semplice osservanza del limite quantitativo (1% dei compensi) non basta: occorre dimostrare la finalità promozionale e l’assenza di utilità personale . Tale principio è stato ribadito da diversi commenti dottrinali che esaminano l’ordinanza .
- Le ordinanze n. 4226/2025 e n. 18364/2025 riconoscono che i rimborsi chilometrici per l’uso di autovetture personali dei soci sono totalmente deducibili quando il veicolo è utilizzato esclusivamente per l’attività e la prova dell’inerenza è fornita (art. 54 TUIR); il limite del 40% di deducibilità previsto dall’art. 164 TUIR si applica solo ai veicoli di proprietà dell’associazione .
- L’ordinanza n. 30036/2025 (sponsorizzazioni sportive) ritiene che la spesa di sponsorizzazione pagata a società sportive dilettantistiche costituite in forma societaria non necessita di ulteriore prova, beneficiando della presunzione di inerenza prevista dall’art. 90 della legge 289/2002. Per gli altri tipi di sponsorizzazione vige la regola generale: l’inerenza è qualitativa, basta dimostrare l’esistenza del contratto e la natura promozionale dell’investimento .
1.2 Normativa fondamentale sulle spese deducibili
Per comprendere quali spese possono essere portate in deduzione o in detrazione occorre esaminare le norme del TUIR e del Testo Unico IVA. Di seguito vengono analizzati gli articoli principali con riferimenti alla versione vigente al 2 agosto 2025.
1.2.1 Articolo 54 TUIR – determinazione del reddito di lavoro autonomo
L’art. 54 definisce il reddito di lavoro autonomo come la differenza tra i compensi percepiti nel periodo d’imposta e le spese sostenute, salvo diverse disposizioni del capo V. Il comma 2 esclude dal reddito i contributi previdenziali, i rimborsi analitici delle spese sostenute per l’esecuzione dell’incarico (quando addebitati al committente) e il riaddebito di spese comuni . La norma aggiunge che i rimborsi analitici di vitto, alloggio, viaggio e trasporto concorrono al reddito se i pagamenti non avvengono con mezzi tracciabili .
L’art. 54, dopo la riforma del 2024/2025, include il comma 6‑ter: le spese sostenute direttamente dal committente per le trasferte di dipendenti o professionisti (vitto, alloggio, viaggio, trasporti) sono deducibili solo se i pagamenti avvengono con bonifico o altri sistemi tracciabili . La stessa norma prevede che i rimborsi analitici delle medesime spese sono deducibili a condizione della tracciabilità .
1.2.2 Articolo 54‑septies TUIR – altre spese deducibili per i professionisti
Introdotto dal D.Lgs. 192/2024 e modificato dal D.L. 84/2025, l’art. 54‑septies disciplina alcune spese tipiche dei lavoratori autonomi. Le principali disposizioni sono:
- Spese alberghiere e di ristorazione: sono deducibili al 75 % del loro ammontare e, comunque, per un importo non superiore al 2 % dei compensi percepiti nel periodo d’imposta .
- Spese di rappresentanza: sono deducibili nei limiti dell’1 % dei compensi percepiti, a condizione che i pagamenti avvengano con mezzi tracciabili. Nel concetto di rappresentanza rientrano anche l’acquisto o l’importazione di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione utilizzati come strumenti professionali o destinati a essere ceduti gratuitamente .
- Formazione professionale: sono integralmente deducibili, entro il limite annuo di 10.000 €, le spese per master, corsi di formazione o aggiornamento e per la partecipazione a convegni e congressi; fino a 5.000 € sono deducibili le spese per servizi personalizzati di certificazione delle competenze e orientamento .
- Oneri di garanzia: sono integralmente deducibili gli oneri sostenuti per garantire contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo .
- Vitto e alloggio per dipendenti: le spese di vitto e alloggio sostenute per le trasferte dei lavoratori dipendenti degli esercenti arti e professioni seguono le regole dell’art. 95, comma 3, TUIR .
- Condizione di tracciabilità: il comma 6‑bis, introdotto nel 2025, prevede che le spese di vitto, alloggio, viaggio e trasporto sostenute nel territorio dello Stato o rimborsate ai dipendenti sono deducibili solo se i pagamenti avvengono con metodi tracciabili .
1.2.3 Articolo 108 TUIR – spese di rappresentanza per le imprese
L’art. 108 disciplina la deduzione delle spese pluriennali e, al comma 2, regolamenta le spese di rappresentanza sostenute dalle imprese. Tali spese sono deducibili nell’esercizio del sostenimento se rispondono ai requisiti di inerenza stabiliti dal decreto ministeriale del 19 novembre 2008 (DM 19/11/2008) e sono commisurate ai ricavi e proventi della gestione caratteristica. Il limite quantitativo è fissato in funzione del volume d’affari:
| Fascia ricavi/proventi | Percentuale deducibile | Note |
|---|---|---|
| Fino a 10 milioni di € | 1,5 % | Limite percentuale per le spese di rappresentanza . |
| Da 10 a 50 milioni di € | 0,6 % | Per la parte eccedente 10 milioni . |
| Oltre 50 milioni di € | 0,4 % | Per la parte eccedente 50 milioni . |
| Omaggio di valore unitario ≤ 50 € | Deducibile integralmente | A prescindere dai limiti percentuali . |
Il legislatore ha introdotto (L. 207/2024, art. 1, comma 81 d) l’obbligo di tracciabilità per le spese di rappresentanza anche per le imprese: i pagamenti devono avvenire con bonifico, carta, assegno o altri sistemi previsti dall’art. 23 D.Lgs. 241/1997 .
1.2.4 Articolo 95 TUIR – spese per prestazioni di lavoro dipendente
Per le società, l’art. 95 regola la deducibilità delle spese relative al personale. È deducibile anche l’importo di liberalità ai dipendenti; non sono deducibili, invece, i canoni di locazione di strutture ricettive salvo per la mensa o l’alloggio temporaneo . Il comma 3 fissa i limiti di deducibilità delle spese di vitto e alloggio per trasferte: euro 180,76 al giorno in Italia e euro 258,23 all’estero; se il dipendente utilizza un autoveicolo proprio o noleggiato, la deduzione è limitata ai costi di percorrenza o alle tariffe di noleggio di auto fino a 17 o 20 cavalli fiscali . Il comma 3‑bis, introdotto nel 2025, subordina la deducibilità di vitto, alloggio, viaggio e trasporto alla tracciabilità del pagamento .
1.2.5 Articolo 109 TUIR – principio di competenza
Il principio di competenza stabilisce che i ricavi, i costi e gli oneri concorrono a formare il reddito nell’esercizio in cui sono maturati, indipendentemente dall’incasso o dal pagamento. L’art. 109 dispone che le spese sostenute concorrono all’esercizio di competenza se sussistono e se sono determinate; nel caso di spese relative a prestazioni di servizi, la deducibilità è riconosciuta alla data di completamento della prestazione . La disposizione è centrale per respingere gli accertamenti che imputano costi a esercizi diversi da quello in cui è maturata l’obbligazione.
1.2.6 Articolo 19‑bis 1 DPR 633/1972 – IVA indetraibile sulle spese di rappresentanza
Ai fini IVA, l’art. 19‑bis 1 esclude o riduce la detrazione dell’imposta per determinate categorie di beni e servizi. La lettera h) prevede l’indetraibilità dell’IVA relativa alle spese di rappresentanza, salvo gli omaggi con costo unitario non superiore a 50 euro . La norma si allinea alle limitazioni del TUIR e impedisce di recuperare l’IVA sugli acquisti destinati a fini promozionali non collegati direttamente all’attività d’impresa.
1.2.7 Oneri deducibili ex art. 10 TUIR
Le persone fisiche possono dedurre dal reddito complessivo oneri sostenuti a titolo personale, ad esempio: canoni di locazione per abitazione principale; spese mediche e di assistenza per disabili; assegni periodici al coniuge; contributi per previdenza complementare e contributi sanitari. L’art. 10 TUIR elenca dettagliatamente tali oneri . Sebbene questi oneri non rilevino in sede di accertamento IVA o IRES, è importante considerarli per ridurre la base imponibile IRPEF e prevenire contestazioni sul regime di deduzione.
2. Procedura passo per passo dopo la notifica dell’avviso di accertamento
Ogni accertamento inizia con la notifica di un avviso mediante raccomandata con avviso di ricevimento o via PEC. Dal momento della notifica occorre agire con rapidità e consapevolezza dei propri diritti. Di seguito si offre una guida operativa.
2.1 Verifica della regolarità formale
- Controllare la motivazione: l’avviso deve indicare con chiarezza gli elementi su cui si fonda la pretesa tributaria. La motivazione “per relationem” a un processo verbale di constatazione (PVC) è valida solo se il PVC è allegato o reso disponibile al contribuente; in caso contrario l’atto è nullo .
- Verificare la firma: il documento deve essere sottoscritto dal capo dell’ufficio o da un delegato con qualifica dirigenziale; la mancanza di firma comporta la nullità .
- Esaminare la notifica: controllare la data di spedizione e di ricezione per calcolare i termini per il ricorso. Un’errata notifica (ad esempio a un indirizzo errato o a soggetto non abilitato) può rendere l’atto inesistente.
- Verificare il rispetto del contraddittorio preventivo: dal 2024, salvo eccezioni, l’ufficio deve aver svolto il contraddittorio informato concedendo almeno 60 giorni per le osservazioni. Se la notifica segue a distanza ravvicinata dal PVC e non risulta concesso il contraddittorio, si può eccepire la nullità dell’atto .
2.2 Esame del merito: contestazione delle riprese su costi e spese
La fase successiva consiste nello studio delle contestazioni per comprendere quali costi sono stati disconosciuti. È fondamentale raccogliere subito documentazione (contratti, fatture, ricevute, bonifici) e ricostruire il nesso di inerenza. Alcuni consigli pratici:
- Rappresentanza e pubblicità: dimostrare la finalità promozionale con inviti, liste di partecipanti, foto dell’evento, contratti di sponsorizzazione, proof of payment. La Cassazione ha escluso la deducibilità quando mancano prove concrete (ad esempio nel caso di acquisto di opere d’arte e premi scolastici non collegati all’attività professionale ).
- Spese di viaggio e vitto: conservare scontrini, biglietti, voucher, note spese firmate; indicare la località, il motivo della trasferta e il cliente visitato. Dal 2025, le spese e i rimborsi sono deducibili solo se tracciabili .
- Formazione e aggiornamento: dimostrare l’iscrizione a corsi, master e congressi; verificare di non superare i limiti annui previsti (10.000 € per la formazione, 5.000 € per orientamento). Raccogliere attestati e programmi che evidenziano l’attinenza con l’attività.
- Rimborsi chilometrici: predisporre un registro dei viaggi con km percorsi, committente, targa del veicolo, scopo della trasferta. Se il veicolo è aziendale, ricordare il limite di deducibilità (40% per i veicoli intestati all’impresa, 70% per auto ad uso promiscuo; 100% se il dipendente paga un corrispettivo). Se il veicolo è del socio o professionista, documentare l’inerenza per ottenere la deduzione integrale .
- Sponsorizzazioni: stipulare contratti dettagliati che prevedano esposizione del marchio e servizi pubblicitari, effettuare pagamenti tracciabili e conservare materiale promozionale (foto, video, rassegna stampa). Per sponsorizzazioni a società sportive dilettantistiche costituite in forma societaria esiste una presunzione legale di inerenza .
- Beni strumentali: in caso di acquisto di beni ammortizzabili, verificare i coefficienti di ammortamento e applicare il principio di competenza (art. 109). Le spese pluriennali devono essere ripartite sulla vita utile (art. 108, comma 1). Se l’accertamento contesta la deduzione di costi sostenuti in esercizi precedenti, occorre dimostrare l’esistenza dell’obbligazione e l’iscrizione in bilancio.
2.3 Presentazione delle osservazioni e ricorso
2.3.1 Osservazioni nell’ambito del contraddittorio
Entro il termine concesso dall’amministrazione (non inferiore a 60 giorni), il contribuente può presentare osservazioni o richiesta di accesso agli atti. Nel documento si espongono le ragioni di diritto e di fatto, allegando la documentazione che prova l’inerenza delle spese o l’errata applicazione della norma. È consigliabile segnalare la violazione di norme, la retroattività delle modifiche legislative o la presenza di errori di calcolo. L’Amministrazione deve motivare l’eventuale mancato accoglimento delle osservazioni .
2.3.2 Ricorso al giudice tributario
Se l’avviso non viene ritirato o rettificato, occorre proporre ricorso davanti alla Corte di giustizia tributaria (ex Commissione tributaria). Il ricorso deve essere notificato all’Agenzia delle Entrate entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso e depositato entro i successivi 30 giorni (art. 21 D.Lgs. 546/1992). Il ricorrente può chiedere la sospensione dell’esecuzione (art. 47 D.Lgs. 546/1992) se sussiste danno grave e irreparabile. È possibile esperire anche reclamo/mediazione (per controversie fino a 50.000 €), che consente di raggiungere un accordo con riduzione di sanzioni.
2.4 Definizioni agevolate e strumenti transattivi
L’ordinamento offre strumenti per definire il debito con riduzioni su sanzioni e interessi, evitando il giudizio:
- Rottamazione quater (definizione agevolata delle cartelle ex L. 197/2022 e successive modifiche): consente di versare le somme iscritte a ruolo senza interessi di mora né sanzioni. Le rate previste per il biennio 2026‑2027 (28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre) consentono di diluire il pagamento; la rata di novembre 2025, con scadenza ordinaria al 30 novembre, può essere pagata entro il 9 dicembre 2025 grazie alla tolleranza di 5 giorni . Il mancato pagamento di una rata comporta la perdita dei benefici e la ripresa delle azioni esecutive.
- Saldo e stralcio (leggi n. 145/2018 e n. 197/2022): per chi si trova in difficoltà economica e ha indicatori ISEE bassi, consente di definire il debito pagando una percentuale del capitale. I requisiti e le aliquote variano a seconda della legge che bandisce la procedura.
- Accordo e piano del consumatore (L. 3/2012 e D.Lgs. 14/2019): sono procedure di sovraindebitamento che permettono a persone fisiche e professionisti di proporre un piano di ristrutturazione. Il piano del consumatore non richiede il voto dei creditori: la proposta, predisposta con l’assistenza di un OCC, è omologata dal giudice se rispetta i requisiti di meritevolezza e convenienza . A fine procedura il debitore ottiene l’esdebitazione, cioè la cancellazione dei debiti residui.
- Composizione negoziata della crisi d’impresa (D.L. 118/2021 e D.Lgs. 83/2022): è uno strumento che consente alle imprese di negoziare con i creditori la ristrutturazione dei debiti sotto la supervisione di un esperto indipendente designato dalla Camera di Commercio. Offre protezione contro azioni esecutive e un percorso per il risanamento . L’Avv. Monardo, in qualità di esperto negoziatore, può assistere l’imprenditore nella predisposizione dell’istanza e nella negoziazione.
2.5 Esecuzione e riscossione: evitare pignoramenti
Se l’accertamento diviene definitivo e non viene definito, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione iscrive a ruolo le somme dovute e notifica la cartella di pagamento. Trascorsi sessanta giorni, la riscossione può procedere con fermo amministrativo, ipoteca o pignoramento. È possibile chiedere un piano di rateizzazione ordinaria (fino a 72 rate) o straordinaria (120 rate), ma il mancato pagamento di cinque rate comporta la revoca del piano. In presenza di ipoteca o pignoramento, il debitore può valutare una opposizione all’esecuzione per contestare la legittimità dell’atto o chiederne la sospensione mediante istanza al giudice dell’esecuzione.
3. Difese e strategie legali per dimostrare la deducibilità delle spese
3.1 Prova dell’inerenza e documentazione da predisporre
Per difendere la deduzione delle spese occorre dimostrare la correlazione con l’attività esercitata. I seguenti strumenti e strategie risultano particolarmente efficaci:
3.1.1 Spese di rappresentanza (imprese)
- Verificare la natura della spesa: le spese di rappresentanza devono promuovere l’immagine o i prodotti dell’impresa e rivolgersi a terzi (clienti, fornitori, potenziali partner). Non devono procurare utilità diretta ai dipendenti o ai soci.
- Obbligo di tracciabilità: dal 2025, la detrazione è ammessa solo se il pagamento è effettuato con mezzi tracciabili . Effettuare pagamenti mediante bonifici, carte aziendali o assegni non trasferibili.
- Rispetto dei limiti quantitativi: applicare le percentuali previste dall’art. 108 TUIR (1,5 %, 0,6 %, 0,4 % a seconda del volume d’affari) . Tenere un prospetto riepilogativo che confronta le spese con i ricavi.
- Documentazione dettagliata: conservare contratti, inviti, programmi, liste di partecipanti, report fotografici e testimonianze. Annotare il motivo dell’evento e i benefici attesi. Nel caso di omaggi, indicare il valore unitario (inferiore a 50 € per la deduzione integrale).
- Distinzione fra pubblicità e rappresentanza: la pubblicità punta alla promozione diretta e genera un ritorno economico misurabile; le spese pubblicitarie sono deducibili integralmente se inerenti. Le spese di rappresentanza hanno effetto indiretto e sono soggette ai limiti di cui sopra. È opportuno chiedere all’Agenzia un interpello (art. 108, comma 4‑bis) per qualificare una spesa dubbia .
3.1.2 Spese di rappresentanza per professionisti
Per i lavoratori autonomi le spese di rappresentanza sono disciplinate dall’art. 54‑septies:
- Limite dell’1 %: verificare che l’ammontare complessivo delle spese non superi l’1 % dei compensi percepiti .
- Tracciabilità: come per le imprese, i pagamenti devono essere tracciati .
- Esclusione di spese personali: la Cassazione n. 26553/2025 ha sottolineato che la deducibilità non può essere riconosciuta per spese che presentano carattere personale (ad esempio opere d’arte o premi a scuole se non dimostrano finalità promozionale). È quindi indispensabile documentare la destinazione promozionale .
- Applicazione ai regali e beni d’arte: l’art. 54‑septies considera spese di rappresentanza anche l’acquisto di oggetti d’arte o collezionismo destinati all’attività professionale . Queste spese rientrano nel limite dell’1 %.
3.1.3 Spese alberghiere, vitto, viaggio e trasporto
Professionisti e imprese possono dedurre le spese di vitto e alloggio sostenute per le trasferte, ma devono rispettare i limiti e la tracciabilità:
- Professionisti: la deduzione è pari al 75 % e il totale non può superare il 2 % dei compensi percepiti . La spesa eccedente è indeducibile. Dal 2025, per poter dedurre occorre pagamento con mezzi tracciabili .
- Imprese: l’art. 95, comma 3, consente la deduzione entro i limiti giornalieri (180,76 € in Italia; 258,23 € all’estero) . Se il dipendente usa il proprio veicolo o uno noleggiato, la deduzione è limitata al costo chilometrico o alla tariffa di noleggio per veicoli di potenza non superiore a 17/20 CV. Il comma 3‑bis subordina la deducibilità alla tracciabilità dei pagamenti .
È opportuno predisporre note spese firmate dal dipendente, con indicazione della località e del motivo della trasferta; allegare le ricevute e i report delle attività svolte. Per i professionisti, il superamento del 2 % dei compensi comporta la indeducibilità della quota eccedente.
3.1.4 Formazione, aggiornamento e certificazione delle competenze
Le spese sostenute per la formazione e l’aggiornamento professionale sono pienamente deducibili entro 10.000 € l’anno (per master, corsi, convegni e congressi) e 5.000 € per servizi di certificazione e orientamento . Per usufruire della deduzione occorre:
- Dimostrare che la formazione è attinente all’attività esercitata (programma del corso, attestato di frequenza);
- Sostenere i costi nel periodo d’imposta e pagare con mezzi tracciabili;
- Non cumulare i costi con altre deduzioni; se la spesa riguarda più esercizi, occorre ripartirla secondo il principio di competenza (art. 109).
I contributi per corsi organizzati dagli Ordini professionali o da società specializzate rientrano nei limiti previsti. È consigliabile conservare la documentazione per almeno dieci anni.
3.1.5 Sponsorizzazioni e marketing
Le spese di sponsorizzazione costituiscono un investimento per l’immagine aziendale. La Cassazione n. 30036/2025 ha stabilito che, per le sponsorizzazioni a società sportive dilettantistiche costituite in forma societaria, opera la presunzione di inerenza prevista dall’art. 90 L. 289/2002 ; il contribuente non deve dimostrare l’effettivo ritorno economico. Tuttavia occorre conservare il contratto e la documentazione che dimostra l’effettiva erogazione del servizio (esposizione del marchio, pubblicazioni, foto). Per le sponsorizzazioni ad altri soggetti, l’inerenza è valutata qualitativamente; il costo è deducibile se l’evento o la sponsorizzazione promuove l’attività dell’impresa e non costituisce mera liberalità. È opportuno richiedere fattura, specificare i servizi offerti e pagare con mezzi tracciabili.
3.1.6 Rimborsi chilometrici e autoveicoli
La deducibilità dei costi legati all’uso di veicoli è regolata dall’art. 164 TUIR (limitazioni sulle autovetture) e dalle interpretazioni giurisprudenziali:
- Veicoli di proprietà dell’impresa: la deduzione dei costi (ammortamento, leasing, noleggio, carburante, manutenzione) è limitata al 40 % se il veicolo non è utilizzato esclusivamente per l’attività; la percentuale sale al 70 % per le auto concesse in uso promiscuo ai dipendenti (art. 95 e art. 164, interpretati dalla circolare 47/E/2008 e dalla legge di bilancio 2025). L’IVA è detraibile al 40 %, oppure al 100 % se il dipendente paga un corrispettivo .
- Veicoli in uso promiscuo: per i veicoli concessi ai dipendenti con fringe benefit, la deduzione del 70 % non è collegata al benefit tassato in capo al dipendente, ma è riconosciuta all’impresa sulla base di presunzioni normative . Dal 2025, i fringe benefit sono esenti fino a 1.000 € (2.000 € per dipendenti con figli) e la base imponibile del fringe benefit è calcolata con coefficienti ridotti per veicoli elettrici o ibridi .
- Veicoli dei soci o professionisti: quando il professionista utilizza il proprio veicolo e riceve un rimborso chilometrico, la Cassazione n. 4226/2025 ha riconosciuto la deducibilità integrale del rimborso se l’uso dell’auto è strettamente strumentale all’attività e vi è documentazione adeguata . Il limite del 40 % si applica solo ai veicoli intestati all’associazione, non ai rimborsi .
3.1.7 Altre spese deducibili
Oltre ai costi indicati, esistono altre categorie di spese deducibili, tra cui:
- Canoni di leasing e locazione di beni strumentali: deducibili nei limiti di durata minima stabiliti (art. 102 TUIR per ammortamenti). Le spese relative a immobili concessi in uso a dipendenti sono deducibili solo entro i limiti previsti dall’art. 95 .
- Interessi passivi: deducibili nel limite degli interessi attivi e del 30 % dell’EBITDA secondo l’art. 96 TUIR; l’indebitamento eccessivo può essere contestato come anti‑economico.
- Costi black list: sono deducibili solo se si prova l’effettiva esecuzione della prestazione e l’inerenza, come previsto dall’art. 110, comma 10, del TUIR.
- Oneri deducibili personali: per le persone fisiche l’art. 10 TUIR consente di dedurre oneri quali assegni al coniuge, contributi previdenziali, spese mediche per disabili e altri costi .
4. Strumenti alternativi alla controversia: rottamazioni, definizioni agevolate e soluzioni concorsuali
Quando l’accertamento genera un debito certo ma economicamente insostenibile, il contribuente può accedere a misure alternative che permettono di rateizzare o ridurre l’importo dovuto. Di seguito i principali strumenti.
4.1 Rottamazione quater e definizione agevolata
La legge di bilancio 2023 (L. 197/2022) ha introdotto la rottamazione quater delle cartelle: consente di estinguere i debiti iscritti a ruolo versando solo imposte e interessi legali, senza sanzioni né interessi di mora. Le domande presentate entro aprile 2023 hanno generato piani di pagamento fino al 2027. Il 2025 segna la scadenza della prima rata del secondo anno: il termine ordinario del 30 novembre 2025 slitta al 1° dicembre perché cade di sabato, e il pagamento può avvenire entro il 9 dicembre 2025 grazie alla tolleranza di cinque giorni . Le rate successive sono fissate al 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno fino al 2027. Chi perde il beneficio della rottamazione può tuttavia richiedere una rateizzazione ordinaria degli importi residui.
Altre definizioni agevolate introdotte nel 2023/2024 includono:
- Sanatoria avvisi bonari: permette di regolarizzare le somme risultanti dai controlli automatici con sanzioni ridotte al 3 %;
- Ravvedimento operoso speciale: consente di sanare violazioni dichiarative con sanzioni ridotte; la procedura va conclusa entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo.
4.2 Saldo e stralcio dei debiti fiscali
Il saldo e stralcio è stato introdotto con la legge di bilancio 2019 (L. 145/2018) e riproposto in successive edizioni. È destinato ai contribuenti in grave difficoltà economica con indicatori ISEE inferiori a determinati valori (8.265 € o 20.000 € a seconda delle norme). I debiti derivanti da omessi versamenti di imposte possono essere definiti pagando una percentuale del capitale (dal 16 % al 35 %) in base all’ISEE. Questa procedura può essere combinata con l’esdebitazione finale nelle procedure di sovraindebitamento.
4.3 Procedure di sovraindebitamento: piano del consumatore, accordo e liquidazione
La Legge 3/2012 (oggi integrata nel Codice della crisi e dell’insolvenza, D.Lgs. 14/2019) consente ai soggetti non fallibili (privati, professionisti, piccoli imprenditori) di accedere a procedure di composizione delle crisi. Le principali:
- Piano del consumatore: riservato ai debitori consumatori (non titolari di partita IVA). Il piano prevede la proposta di soddisfacimento parziale dei creditori in relazione al reddito e al patrimonio disponibile; non richiede il voto dei creditori e viene omologato dal giudice se rispetta i criteri di convenienza e meritevolezza . Il ruolo dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) è essenziale per redigere la relazione e assistere il debitore .
- Accordo di composizione: rivolto a professionisti e imprenditori minori. Richiede l’approvazione dei creditori e consente di falcidiare i debiti e di programmare i pagamenti.
- Liquidazione controllata del patrimonio: consente di liquidare i beni del debitore sotto la supervisione del tribunale. È indicata quando non è possibile proporre un piano di pagamento sostenibile. Dopo la liquidazione, il debitore può ottenere l’esdebitazione.
L’Avv. Monardo, in quanto gestore e professionista fiduciario di un OCC, è in grado di seguire ogni fase di queste procedure, dalla predisposizione della domanda alla liquidazione finale, e di valutare la fattibilità del piano in base al patrimonio e al fabbisogno familiare.
4.4 Composizione negoziata per le imprese
Il D.L. 118/2021, convertito dalla L. 147/2021 e integrato dal D.Lgs. 83/2022 e dal D.Lgs. 136/2024, ha introdotto la composizione negoziata: un istituto rivolto alle imprese in difficoltà che non vogliono avviare il fallimento o la liquidazione giudiziale. L’imprenditore, assistito da un esperto indipendente, può negoziare con i creditori la ristrutturazione dei debiti, la continuità aziendale e la protezione del patrimonio, beneficiando di misure protettive (sospensione delle azioni esecutive e cautelari) . L’Avv. Monardo, come esperto negoziatore, può affiancare l’imprenditore nelle trattative con banche e fornitori, elaborando un piano di rilancio e sfruttando gli strumenti del Codice della crisi (concordati semplificati, accordi di ristrutturazione). La composizione negoziata rappresenta un’alternativa efficace per evitare l’apertura di una procedura concorsuale e preservare la continuità dell’azienda.
5. Errori comuni da evitare e consigli pratici
Molte contestazioni derivano da disattenzioni gestionali o mancata conoscenza delle norme. Di seguito alcuni errori ricorrenti:
- Pagamenti in contanti: a partire dal 2025 la deducibilità delle spese di rappresentanza, vitto, alloggio, viaggio e trasporto è subordinata alla tracciabilità. Pagare in contanti anche importi minimi comporta la perdita della deduzione .
- Mancata predisposizione della documentazione: scontrini, fatture, contratti, inviti e note spese devono essere conservati e ordinati. L’assenza di prova documentale permette all’Ufficio di considerare la spesa indeducibile.
- Superamento dei limiti di deducibilità: non monitorare i rapporti percentuali fra costi e compensi/ricavi (1 %, 1,5 %, 0,6 %, 0,4 %, 2 % ecc.) può determinare la contestazione di spese eccedenti i limiti di legge.
- Confusione fra spese di rappresentanza e spese personali: l’uso di beni per scopi privati (cene con familiari, vacanze) non è deducibile; occorre separare le spese di business dalle spese personali e fornire prove della presenza di clienti o partner commerciali.
- Mancata richiesta di contraddittorio: non rispondere allo schema di atto o non presentare osservazioni comporta la perdita dell’occasione di chiarire la propria posizione. È fondamentale interagire tempestivamente con l’Ufficio.
- Errato imputamento temporale: attribuire spese ad anni diversi dal periodo di competenza (in base all’art. 109) può portare a contestazioni; occorre verificare la data di completamento del servizio e l’esercizio di competenza .
- Mancato coinvolgimento di professionisti: la materia fiscale è complessa; affidarsi a un avvocato tributarista e a un commercialista esperto riduce il rischio di errori e consente di impostare una strategia difensiva efficace.
6. Tabelle riepilogative
6.1 Limiti di deducibilità per le spese di rappresentanza e di trasferta
| Norma | Tipologia di spesa | Limite e condizione | Ulteriori osservazioni |
|---|---|---|---|
| Art. 108 TUIR (imprese) | Spese di rappresentanza | Deduzione nel periodo di sostenimento; limiti: 1,5 % dei ricavi fino a 10 M€, 0,6 % per la parte da 10 a 50 M€, 0,4 % oltre 50 M€; omaggi fino a 50 € deducibili integralmente | Pagamenti tracciati; requisiti di inerenza fissati dal DM 19 novembre 2008 (gratuità, finalità promozionale, coerenza con l’attività). |
| Art. 54‑septies TUIR (professionisti) | Spese alberghiere e ristorazione | Deducibili al 75 % nel limite del 2 % dei compensi | Pagamenti tracciati; le spese eccedenti sono indeducibili. |
| Spese di rappresentanza | Deducibili fino all’1 % dei compensi | Comprende acquisto di opere d’arte e beni destinati a omaggio; pagamenti tracciati. | |
| Formazione, master, corsi, congressi | Integralmente deducibili entro 10.000 €/anno | Compresi i costi di viaggio e soggiorno se inerenti e tracciati. | |
| Servizi di certificazione delle competenze | Deducibili entro 5.000 €/anno | Deve trattarsi di servizi finalizzati al collocamento professionale. | |
| Art. 95 TUIR (imprese) | Vitto e alloggio dipendenti | Deducibili entro 180,76 €/giorno in Italia e 258,23 €/giorno all’estero | Se il dipendente utilizza il proprio veicolo, deduzione limitata al costo chilometrico; pagamenti tracciati . |
| Art. 54 TUIR (professionisti) | Rimborso vitto, alloggio, viaggio, autoservizi | I rimborsi concorrono al reddito se pagamenti non tracciati | Dal 2025 introdotto il comma 6‑ter che subordina la deducibilità alla tracciabilità . |
6.2 Sentenze rilevanti del 2025 sulla deducibilità
| Pronuncia | Oggetto | Principio affermato |
|---|---|---|
| Cass. civ. ord. 19574/2025 | Accertamento analitico‑induttivo | Il contribuente può opporsi portando in deduzione una quota forfetaria di costi presunti; non è necessario provare analiticamente le spese . |
| Cass. civ. ord. 23095/2025 | Inerenza e anti‑economicità | L’inerenza è valutazione qualitativa; non può essere esclusa solo per l’entità elevata del costo. L’Amministrazione deve provare la macroscopica anti‑economicità . |
| Cass. civ. ord. 26553/2025 | Spese di rappresentanza dei professionisti | Il rispetto del limite dell’1 % non basta: occorre dimostrare la finalità promozionale e l’assenza di benefici personali . |
| Cass. civ. ord. 30036/2025 | Sponsorizzazioni | Per sponsorizzazioni a società sportive dilettantistiche in forma societaria opera la presunzione di inerenza ex art. 90 L. 289/2002; per le altre sponsorizzazioni l’inerenza è qualitativa e basta dimostrare l’esistenza del contratto e la finalità promozionale . |
| Cass. civ. ord. 3869/2025 | ATI – ripartizione dei costi | Nelle associazioni di imprese ogni società deve provare l’inerenza di ogni costo; l’onere della prova è a carico del contribuente . |
| Cass. civ. ord. 4226/2025 | Rimborsi chilometrici | I rimborsi per l’utilizzo di auto proprie da parte dei soci sono integralmente deducibili se il veicolo è strumentale all’attività; il limite del 40 % si applica solo ai veicoli di proprietà dell’associazione . |
| Cass. civ. ord. 18364/2025 | Rimborsi chilometrici | Conferma che la deduzione integrale riguarda il rimborso per auto di proprietà del professionista; il 40 % si applica ai veicoli intestati alla società . |
7. Domande e risposte frequenti (FAQ)
- Quali spese sono deducibili senza limiti per un professionista?
Le spese direttamente funzionali all’attività, come cancelleria, hardware, software, utenze e servizi professionali, sono deducibili integralmente purché siano inerenti e documentate. Alcune tipologie (formazione fino a 10.000 €, certificazione competenze fino a 5.000 €, alberghi e ristoranti al 75 %) sono soggette a limiti percentuali . - Le spese di rappresentanza sono deducibili anche se generano utilità immediata?
Sì. La distinzione fra pubblicità e rappresentanza non si fonda sulla utilità immediata ma sulla finalità: la pubblicità mira a promuovere direttamente un prodotto e la spesa è deducibile integralmente; la rappresentanza ha una finalità più generale di relazioni pubbliche e per le imprese è deducibile nei limiti dell’art. 108 , mentre per i professionisti entro l’1 % dei compensi . - Come documentare la deducibilità di un pranzo con un cliente?
È consigliabile emettere fattura o ricevuta intestata, annotare l’evento nella nota spese indicando data, luogo, nomi dei partecipanti e argomento trattato. Conservare l’invito o la mail di conferma. Il pagamento deve essere tracciato (carta, bancomat o bonifico). Le spese di vitto sono deducibili al 75 % per i professionisti nel limite del 2 % dei compensi ; per le imprese sono deducibili entro 180,76 € al giorno . - Un viaggio aziendale può essere dedotto interamente?
La deduzione integrale è ammessa solo quando il viaggio è strettamente strumentale e la documentazione lo dimostra (contratti, programma dell’evento, incontri d’affari). In mancanza, si applicano i limiti del 75 % e del 2 % per i professionisti o i limiti giornalieri per le imprese . I rimborsi di vitto, alloggio e trasporto sono deducibili solo se tracciati . - Posso dedurre l’IVA sulle spese di rappresentanza?
In linea generale, no: l’art. 19‑bis 1 del DPR 633/1972 vieta la detrazione dell’IVA relativa alle spese di rappresentanza, salvo per gli omaggi di valore unitario non superiore a 50 € . Pertanto il costo è detratto ai fini IRES/IRPEF ma l’IVA resta un costo indeducibile. - I regali di Natale ai dipendenti sono deducibili?
I costi relativi a omaggi ai dipendenti costituiscono spese per prestazioni di lavoro e sono deducibili integralmente se rientrano nella liberalità al personale (art. 95, comma 1). Tuttavia, se il bene viene considerato fringe benefit, la deduzione è limitata alle regole del benefit (70 %). - Una fattura di sponsorizzazione è sufficiente per dedurre il costo?
Non basta. Occorre dimostrare l’esistenza e l’effettività della sponsorizzazione: contratto, estratti pubblicitari, foto della manifestazione, numero di spettatori, rassegna stampa. Nel caso di sponsorizzazioni sportive a società dilettantistiche in forma societaria, la presunzione di inerenza riduce l’onere probatorio . - Cosa succede se non rispetto i limiti percentuali di deduzione delle spese?
L’importo eccedente i limiti non è deducibile e, se portato in deduzione, può essere ripreso a tassazione con applicazione di sanzioni. È quindi necessario monitorare periodicamente l’incidenza delle spese sui ricavi o compensi. - Il rimborso chilometrico pagato al socio è considerato compenso?
No. L’art. 54 TUIR esclude dal reddito dei professionisti i rimborsi spese analitici sostenuti per l’esecuzione dell’incarico . La Cassazione ha riconosciuto che i rimborsi chilometrici per l’utilizzo di auto personali dei soci sono integralmente deducibili se documentati e se il veicolo è strumentale all’attività . - È possibile dedurre spese sostenute all’estero?
Sì, purché siano inerenti all’attività, documentate con fattura o ricevuta valida ai fini fiscali e, se necessario, tradotte. Per i dipendenti, le spese di vitto e alloggio all’estero sono deducibili fino a 258,23 € al giorno . Per i professionisti, si applica la regola del 75 % entro il 2 % dei compensi . - Le spese di formazione online rientrano nel limite dei 10.000 €?
Sì. Il limite annuo di 10.000 € comprende anche corsi e master erogati online, a condizione che abbiano attinenza con l’attività professionale e che il pagamento sia tracciato . - Quali sono i tempi per impugnare un avviso di accertamento?
L’avviso deve essere impugnato entro 60 giorni dalla notifica presso la Corte di giustizia tributaria. È possibile ottenere una sospensione provvisoria se si dimostra il pericolo di un danno grave (art. 47 D.Lgs. 546/1992). Decorso il termine, l’atto diviene definitivo. - Cosa prevede l’art. 6‑bis dello Statuto del contribuente?
Introduce il contraddittorio preventivo: per tutti gli atti impugnabili, l’Ufficio deve comunicare al contribuente lo schema di atto e concedere almeno 60 giorni per presentare osservazioni . L’atto finale deve tenere conto delle osservazioni e motivare l’eventuale rigetto; la mancata osservanza rende l’atto annullabile. - È necessario provare che la spesa ha prodotto un utile?
No. La Cassazione ha stabilito che l’inerenza è una valutazione qualitativa; non è richiesto dimostrare l’utilità concreta o un incremento delle vendite. È sufficiente la correlazione potenziale con l’attività . Tuttavia occorre provare l’esistenza e la natura del costo con documentazione adeguata. - Quali sono i vantaggi di rivolgersi a un professionista per un piano del consumatore?
Il piano del consumatore consente di pagare solo una parte dei debiti e ottenere l’esdebitazione finale senza l’assenso dei creditori. Il professionista, in qualità di gestore OCC, redige la proposta, verifica la meritevolezza, negozia con i creditori e rappresenta il debitore in tribunale . Senza assistenza specializzata è difficile soddisfare i requisiti formali e sostanziali per ottenere l’omologa. - Come distinguere fra costi promozionali e spese di rappresentanza?
I costi promozionali (pubblicità) generano un ritorno economico immediato e sono deducibili integralmente se inerenti. Le spese di rappresentanza hanno finalità relazionale e istituzionale e sono deducibili solo entro i limiti previsti dagli artt. 108 e 54‑septies. L’interpello preventivo all’Agenzia può aiutare a qualificare correttamente la spesa . - Cosa succede se l’ufficio non risponde alle mie osservazioni?
Se l’Ufficio emette l’avviso senza considerare le osservazioni, l’atto è viziato per difetto di motivazione e violazione del contraddittorio; tuttavia occorre dimostrare che le osservazioni, se considerate, avrebbero potuto influire sulla decisione (prova di resistenza). Questo aspetto è ancora oggetto di discussione in giurisprudenza. - Le spese per regalie a clienti all’estero sono deducibili?
Sono deducibili nel limite dei valori unitari (50 €) e nei limiti percentuali previsti. È necessario che siano documentate e che il pagamento sia tracciato. Se il bene supera 50 €, la spesa rientra nel plafond percentuale (1,5 %, 0,6 %, 0,4 % per le imprese; 1 % per i professionisti). L’IVA è indetraibile se il bene è considerato spesa di rappresentanza . - Come gestire un accertamento basato su movimenti bancari?
Gli accertamenti fondati su indagini finanziarie (art. 32 DPR 600/1973) presuppongono che i prelevamenti non giustificati siano considerati ricavi. Il contribuente deve fornire prova analitica per ciascun movimento dimostrando che le somme non sono ricavi né compensi. Argomentazioni generiche sono insufficienti; è indispensabile presentare estratti contabili, giustificativi e documentazione che riconduca i versamenti a redditi già dichiarati o a finanziamenti dei soci. - È possibile dedurre spese sostenute prima dell’apertura della partita IVA?
Le spese sostenute ante inizio attività possono essere dedotte o capitalizzate se risultano strettamente necessarie all’avvio dell’attività (ad esempio costi di costituzione, consulenze, studi di fattibilità) e sono state effettivamente sostenute dal futuro imprenditore. Occorre documentare la correlazione e la successiva imputazione a conto economico; in tal caso la deduzione avviene secondo il principio di competenza (art. 109) e, per spese pluriennali, secondo le quote d’ammortamento (art. 108).
8. Simulazioni pratiche
8.1 Deducibilità delle spese di rappresentanza per un’impresa
Scenario: una società con ricavi 2025 pari a 8 milioni di euro sostiene spese di rappresentanza per 120.000 €. Le spese sono state regolarmente documentate, tracciate e destinate a eventi promozionali.
Calcolo: il limite di deducibilità è pari all’1,5 % dei ricavi (1,5 % × 8.000.000 € = 120.000 €). Pertanto l’intero importo può essere dedotto. Se i ricavi fossero stati 12 milioni, il limite sarebbe 1,5 % su 10 M (150.000 €) più 0,6 % sulla parte eccedente (0,02 M × 0,6 % = 12.000 €) per un totale di 162.000 €; la spesa eccedente sarebbe indeducibile. .
8.2 Deduzione delle spese alberghiere di un professionista
Scenario: un professionista con compensi 2025 pari a 200.000 € partecipa a un convegno di tre giorni, sostenendo 3.000 € di spese alberghiere e 1.000 € per pasti. Ha inoltre speso 4.000 € per un master e 1.500 € per un corso di aggiornamento.
Calcolo: per vitto e alloggio, si applica il 75 %: 4.000 € × 75 % = 3.000 €. Tuttavia la spesa complessiva (4.000 €) non può superare il 2 % dei compensi (2 % × 200.000 € = 4.000 €). In questo caso la spesa è totalmente deducibile. Per la formazione: 4.000 € + 1.500 € = 5.500 €, entro il limite dei 10.000 €; la spesa è quindi integralmente deducibile .
8.3 Rimborso chilometrico ad un socio
Scenario: una società professionale rimborsa a un socio 0,50 €/km per 10.000 km percorsi nel 2025 con l’auto personale. La spesa è documentata con fogli di viaggio e destinata a visite a clienti in tutta Italia.
Calcolo: rimborso totale = 0,50 € × 10.000 km = 5.000 €. Secondo la Cassazione n. 4226/2025 e l’art. 54 TUIR, l’importo è integralmente deducibile perché il veicolo non appartiene alla società e l’uso è strettamente strumentale . Non si applicano i limiti del 40 % che riguardano i mezzi aziendali .
8.4 Rottamazione quater: verifica della scadenza
Scenario: un contribuente ha aderito alla rottamazione quater e ha pagato le prime tre rate nel 2024. Deve versare la rata di novembre 2025 di 5.000 €.
Calcolo: la scadenza ordinaria è il 30 novembre 2025, ma cade di sabato; la scadenza slitta al 1° dicembre. Grazie alla tolleranza di cinque giorni prevista dalla legge, il pagamento può essere effettuato entro il 9 dicembre 2025 senza perdere i benefici . Il contribuente deve quindi programmare il pagamento entro tale data. Se non paga, perde i benefici e le somme versate vengono trattenute a titolo di acconto.
8.5 Piano del consumatore
Scenario: una persona con debiti fiscali e bancari per 200.000 €, proprietario di un immobile del valore di 100.000 € e con un reddito netto di 1.800 €/mese, vuole ridurre l’esposizione.
Proposta: con l’assistenza dell’OCC e dell’Avv. Monardo viene predisposto un piano del consumatore che prevede la liquidazione dell’immobile, il pagamento del ricavato ai creditori e la pianificazione del pagamento del residuo debito in 5 anni, destinando 500 € al mese. Il giudice omologa il piano senza necessità del voto dei creditori , riconoscendo la meritevolezza e la sostenibilità. Al termine del piano, il debitore ottiene l’esdebitazione per i debiti residui.
9. Conclusione: agire tempestivamente con l’assistenza di professionisti
L’accertamento fiscale rappresenta un passaggio cruciale nella vita economica di imprese, professionisti e contribuenti. Le normative vigenti, arricchite dalle recenti riforme e dalla giurisprudenza, delineano con precisione quali spese sono deducibili e quali requisiti (inerenza, congruità, tracciabilità, limiti percentuali) devono essere rispettati. Abbiamo visto come le spese di rappresentanza, di vitto e alloggio, i rimborsi chilometrici, la formazione e le sponsorizzazioni possano essere dedotte solo se documentate e connesse all’attività. La Corte di Cassazione ha ripetutamente affermato che l’inerenza è una valutazione qualitativa e che l’Amministrazione deve motivare le riprese fiscali, rispettando il contraddittorio informato .
Di fronte a un avviso di accertamento è essenziale muoversi rapidamente: verificare la regolarità formale, raccogliere la documentazione, partecipare al contraddittorio e, se necessario, presentare ricorso. Gli strumenti di definizione agevolata (rottamazione quater, saldo e stralcio) e le procedure concorsuali (piano del consumatore, accordo di composizione, composizione negoziata) consentono di gestire il debito e di evitare azioni esecutive. Tuttavia la complessità delle norme impone il supporto di professionisti qualificati.
L’Avv. Giuseppe Angelo Monardo e il suo team di avvocati e commercialisti offrono un’assistenza completa: dalla valutazione della legittimità dell’accertamento alla predisposizione di ricorsi, dalle trattative con l’Agenzia delle Entrate alle procedure di sovraindebitamento e composizione negoziata. In qualità di cassazionista, gestore della crisi da sovraindebitamento e esperto negoziatore, l’Avv. Monardo garantisce competenza, esperienza e operatività immediata su tutto il territorio nazionale.
📞 Contatta subito l’Avv. Giuseppe Angelo Monardo per una consulenza personalizzata: analizzerà la tua situazione, valuterà la deducibilità delle tue spese, individuerà la strategia difensiva più efficace e ti accompagnerà nella definizione del debito, offrendo soluzioni giudiziali e stragiudiziali concrete e tempestive.