Rateizzare il debito per evitare il pignoramento è possibile, ma dipende dalla fase della procedura esecutiva e dal tipo di creditore. Se il debitore non può pagare il debito in un’unica soluzione, ha diverse opzioni per chiedere una rateizzazione e bloccare l’azione esecutiva. Tuttavia, è fondamentale agire tempestivamente, perché una volta avviato il pignoramento diventa più difficile ottenere condizioni favorevoli.
1. Rateizzazione prima del pignoramento: accordo con il creditore
Se il debitore ha ricevuto un decreto ingiuntivo ma il pignoramento non è ancora stato avviato, la soluzione più semplice è negoziare direttamente con il creditore. Molti creditori preferiscono accettare un pagamento a rate piuttosto che avviare un pignoramento, che può essere lungo e costoso.
- Il debitore può proporre un piano di pagamento rateale, dimostrando di non poter pagare l’intero debito subito, ma di essere in grado di saldarlo gradualmente.
- Il creditore potrebbe accettare la proposta, soprattutto se teme che il recupero forzato non dia risultati immediati.
- Se l’accordo viene formalizzato con un contratto scritto, il debitore evita il rischio del pignoramento e può ripagare il debito senza subire azioni esecutive.
Questa soluzione è particolarmente efficace con banche, finanziarie o aziende di recupero crediti, che spesso preferiscono un accordo piuttosto che affrontare le spese di un procedimento esecutivo. Se il creditore è un ente pubblico, invece, la possibilità di una rateizzazione dipende dalle norme specifiche dell’ente.
2. Rateizzazione del debito con l’Agenzia delle Entrate Riscossione
Se il debito riguarda cartelle esattoriali, tributi o tasse, il debitore può chiedere una rateizzazione direttamente all’Agenzia delle Entrate Riscossione, evitando il pignoramento. Questa possibilità è prevista per i debiti fiscali e permette di ottenere una sospensione delle procedure esecutive.
- È possibile rateizzare il debito fino a 72 rate (6 anni) se l’importo è inferiore a 120.000 euro, senza bisogno di documentare difficoltà economiche.
- Se il debito è superiore a 120.000 euro, è possibile ottenere fino a 120 rate (10 anni), ma è necessario dimostrare una grave difficoltà finanziaria.
- Una volta accettata la rateizzazione, l’Agenzia delle Entrate sospende automaticamente tutte le azioni esecutive, incluso il pignoramento.
Se il pignoramento è già stato avviato, ma la richiesta di rateizzazione viene accettata prima della vendita dei beni, la procedura esecutiva viene sospesa e il debitore può pagare il debito in modo dilazionato.
3. Conversione del pignoramento (Art. 495 c.p.c.)
Se il pignoramento è già stato notificato, ma i beni non sono ancora stati venduti, il debitore può chiedere la conversione del pignoramento in un pagamento rateale. Questa procedura consente di sostituire il pignoramento con un versamento dilazionato, evitando la vendita forzata dei beni.
- Il debitore deve versare una somma iniziale pari ad almeno 1/5 del debito complessivo, per dimostrare la volontà di saldare il debito.
- Il giudice può concedere una rateizzazione fino a 48 mesi, sospendendo la vendita dei beni già pignorati.
- Se il debitore rispetta il piano di pagamento, il pignoramento viene cancellato e il creditore non può più procedere con l’asta giudiziaria.
Questa soluzione è particolarmente utile quando il pignoramento riguarda beni di valore, come un immobile o strumenti di lavoro, che si vogliono salvare dalla vendita forzata.
4. Accesso alla Legge sul Sovraindebitamento (D.lgs. 14/2019)
Se il debito è troppo elevato per essere pagato, anche con una rateizzazione, il debitore può accedere alla Legge sul Sovraindebitamento, che permette di bloccare il pignoramento e ottenere un piano di pagamento sostenibile.
Le principali soluzioni offerte da questa legge sono:
- Piano del Consumatore:
- Permette di ottenere una rateizzazione del debito basata sulle reali capacità economiche del debitore.
- Se approvato dal tribunale, il creditore è obbligato ad accettarlo e non può procedere con il pignoramento.
- Non serve l’accordo con i creditori: è sufficiente la decisione del giudice.
- Accordo di Composizione della Crisi:
- Consente di negoziare un piano di pagamento con i creditori.
- Deve essere accettato dal 60% dei creditori per essere valido.
- Se approvato, il pignoramento viene sospeso e il debitore può ripagare il debito in modo dilazionato.
- Liquidazione Controllata del Patrimonio:
- Se il debitore non può pagare il debito neanche con una rateizzazione, può chiedere la vendita controllata dei beni.
- Al termine della procedura, il giudice può concedere l’esdebitazione, cancellando i debiti residui.
Questa legge è particolarmente utile per chi ha più debiti e rischia di perdere la propria casa o il proprio stipendio a causa di un pignoramento. Se la richiesta viene accettata, tutte le procedure esecutive vengono sospese e il debitore può ottenere un pagamento dilazionato senza perdere i beni essenziali.
5. Accordo transattivo con il creditore (Saldo e Stralcio)
Se il pignoramento è imminente e il debitore ha la possibilità di versare una somma inferiore rispetto all’importo totale del debito, può proporre un saldo e stralcio al creditore.
- Il debitore offre al creditore una somma ridotta rispetto al totale, ma immediatamente disponibile.
- Se il creditore accetta, il debito viene chiuso e il pignoramento viene cancellato.
- Questa soluzione è vantaggiosa per entrambe le parti: il debitore evita il pignoramento, mentre il creditore ottiene una somma certa senza dover affrontare le lunghe e costose procedure esecutive.
Cosa succede se il debitore non chiede la rateizzazione e il pignoramento prosegue?
Se il debitore non presenta nessuna richiesta di rateizzazione o non riesce a raggiungere un accordo con il creditore:
- Il pignoramento viene completato e i beni vengono messi all’asta.
- Se il pignoramento riguarda lo stipendio o la pensione, il creditore continuerà a trattenere fino a un quinto dell’importo fino al completo rimborso del debito.
- Se il debitore è nullatenente e non ha redditi pignorabili, il creditore potrebbe attendere e riprovare più avanti, rinnovando la procedura nei successivi 10 anni.
In conclusione
Rateizzare il debito per evitare il pignoramento è possibile in diverse fasi della procedura:
- Prima del pignoramento, il modo migliore è negoziare un pagamento rateale direttamente con il creditore.
- Se il pignoramento è già stato notificato, si può chiedere la conversione del pignoramento in rate.
- Per debiti fiscali, è possibile rateizzare con l’Agenzia delle Entrate, ottenendo la sospensione delle azioni esecutive.
- Se il debito è troppo alto per una rateizzazione normale, la Legge sul Sovraindebitamento permette di ottenere un piano di pagamento sostenibile.
L’importante è non aspettare troppo e agire tempestivamente: più si attende, più il rischio di perdere beni o subire trattenute sullo stipendio diventa concreto.
Come l’Avvocato Monardo può aiutarti a rateizzare il pignoramento e cancellare i debiti
Se stai affrontando un pignoramento e non sai come uscire dalla situazione, sappi che esistono soluzioni per rateizzare il debito e, in alcuni casi, cancellarlo completamente. L’Avvocato Monardo, insieme al suo team di avvocati e commercialisti esperti in diritto bancario e tributario, offre assistenza per bloccare l’esecuzione forzata e trovare una strategia sostenibile per liberarti dai debiti.
Come puoi rateizzare il pignoramento?
Se il pignoramento è già in corso, è possibile:
✅ Richiedere la sospensione dell’esecuzione forzata – Presentando un’istanza al giudice con un piano di rientro sostenibile.
✅ Negoziare un saldo e stralcio o un piano di rateizzazione – L’Avvocato Monardo può mediare con il creditore per ridurre l’importo del debito o ottenere un pagamento dilazionato.
✅ Accedere alla Legge 3/2012 sul sovraindebitamento – Se il debito è eccessivo rispetto alle tue possibilità economiche, puoi ottenere una ristrutturazione del debito o, in alcuni casi, la cancellazione totale del debito residuo.
Come puoi cancellare i tuoi debiti?
Se ti trovi in una condizione di grave difficoltà economica, l’Avvocato Monardo può valutare:
🔹 Il piano del consumatore – Per chi ha debiti non colpevoli, questa procedura consente di riorganizzare il pagamento in base alle reali possibilità economiche.
🔹 L’accordo con i creditori – Una strategia che permette di ridurre il debito e ottenere un pagamento dilazionato.
🔹 La liquidazione del patrimonio – In alcuni casi, è possibile azzerare i debiti cedendo solo una parte del proprio patrimonio, mantenendo i beni essenziali.
Perché affidarti all’Avvocato Monardo?
✔ È gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012) e può aiutarti a ottenere un piano di rientro sostenibile o la cancellazione del debito.
✔ È iscritto negli elenchi del Ministero della Giustizia, una garanzia di serietà e trasparenza.
✔ È fiduciario di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi), specializzato nella gestione delle situazioni di sovraindebitamento.
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